I padroni di casa superano tra le mura amiche anche il Cellamare, ma non riescono a non soffrire; invariato il distacco dalla capolista Sudest.
Il comunale di Ascoli riceve la visita del Cellamare in serie positiva da quattro partite. Ospiti privi di Conese, appiedato in settimana dal Giudice sportivo, stessa sorte toccata a difensore ascolano Lanciano; De Masi deve fare a meno anche dell’altro centrale, Zelano, uscito anzitempo a Molfetta e non ancora in perfette condizioni. L’allenatore lucerino deve allora reinventare la coppia centrale, gettando subito nella mischia l’ultimo arrivato dal mercato invernale Ciardi al fianco del giovane Giannatempo, dirottato al centro della difesa per far posto a Daluiso sulla corsia di destra, per il resto formazione tipo con Totaro a completamento, sulla sinistra, della linea difensiva, mediana con Forgione, Fabiano, Montemorra e Ragno, Balletta a supporto di Porcelluzzi.
Partenza lanciata dell’Ascoli, che nella prima mezz’ora di gioco costruisce quattro nitide palle gol, condite da una supremazia territoriale il cui effetto è quello di non permettere praticamente mai ai calciatori ospiti di affacciarsi dalle parti di Moschetto. Ma di quattro occasioni nitide una sola viene concretizzata, all’ottavo minuto, da Porcelluzzi, che da trenta metri lascia partire un’autentica sassata che si insacca alle spalle dell’incolpevole estremo difensore ospite. Azione fotocopia dopo due minuti, stavolta il protagonista è Ragno, ma non è altrettanto fortunato e la sfera si spegne di poco alta. Passano altri tre minuti ed al 13’ Porcelluzzi ha l’occasione di raddoppiare, ma non gli riesce il pallonetto sul portiere in uscita e lo scarto resta minimo; altra ghiotta occasione, ancora non sfruttata al meglio, alla mezz’ora, quando Carrer accorda la massima punizione per atterramento in area di Porcelluzzi, abile a lasciare sul posto Di Carne, che non può far di meglio che atterrarlo: dal dischetto lo stesso attaccante, ma Caravelli si supera allungandosi alla sua destra e neutralizzando la minaccia. Alla prima occasione, dopo quaranta minuti di monologo ascolano, gli ospiti trovano la via per arrivare a Moschetto: su tiro d’angolo l’estremo di casa arpiona il pallone, ma è ostacolato in caduta e perde la palla che viene ribadita in rete da De Ceglie, con Carrer che dopo un attimo di esitazione convalida. I calciatori del Cellamare prendono coraggio, ma non riescono ad impensierire l’attenta retroguardia dei padroni di casa, che di contro si gettano in avanti per ripristinare il vantaggio; e ci riescono subito: al minuto 44’ prolungata azione offensiva ascolana al limite dell’area ospite, Fabiano di prima gira a centro area un pallone facile preda di Caravelli che, in uscita, se lo lascia scappare, e Ragno è rapido come un falco a catapultarsi sulla sfera vagante ed insaccare il 2-1.
La ripresa comincia come era iniziato il primo tempo, con l’Ascoli a testa bassa in avanti ma che non riesce a concretizzare: ci provano in rapida successione Forgione (bel colpo di testa al 60’ che dà l’illusione del gol) e due volte Porcelluzzi che al 63’ difende bene palla scocca un tiro di destro su cui Caravelli si fa trovare preparato ed al 64’ ritenta il pallonetto, trovando ancora Caravelli a negargli la gioia della doppietta personale. Nei minuti finali il ritmo si abbassa, e con questo il baricentro della formazione padrona di casa, e gli ospiti provano ad affacciarsi dalle parti di Moschetto, ma senza creare alcuna evidente occasione e, dopo tre minuti di recupero, il triplice fischio del sig. Carrer pone fine alle ostilità.
Termina la mini striscia positiva del Cellamare/Capurso, costretta a tornare a casa a mani vuote dopo quattro turni favorevoli, ma ben poco mordente ha mostrato la formazione di Fumai, quasi mai in partita, tenuta a galla da un gol rocambolesco e da qualche intervento prodigioso del suo estremo difensore, che incappa in un’unica topica risultata poi decisiva. Continua la striscia positiva dell’Ascoli che non perde da due mesi, e da oltre un anno non lascia violare il suo campo. Pur con una difesa reinventata nei centrali, non ha sofferto le offensive, peraltro spesso confuse, degli ospiti; buona la prova fornita all’esordio da Ciardi, benché macchiata dal giallo rimediato a metà primo tempo, anche Giannatempo non ha sfigurato nel trasloco dalla fascia destra al cuore della linea difensiva.
Adesso giusto il tempo di festeggiare il Natale e si torna in campo, domenica trenta dicembre il Cellamare ospita lo Sport Noci in un match che non sarà privo di interesse, l’Ascoli è atteso ad Andria da una squadra, quella del presidente Carbutti, che sembra aver invertito la rotta nelle ultime settimane ed ha abbandonato l’ultima piazza nella graduatoria del campionato.
Ascoli Satriano: Moschetto, Daluiso, Totaro, Fabiano, Giannatempo, Ciardi, Forgione, Balletta, Porcelluzzi, Montemorra, Ragno (27’ st Specchio). A disp. Brattoli, Russo, Filannino, Moccia, Perlingieri, Brunone. All. De Masi
Cellamare: Caravelli, Ardito, Sebastiani, Hammad, Di Carne, De Ceglie, Lovicario D. (24’ st Mariani), Rubino, Fanfulla, Corti (8’ st Terrevoli), Pastore. A disp. Schettini, Ruscigno, Giuliani, Gioncada, Lovicario G. All. Fumai
Reti: 8’ pt Porcelluzzi, 44’ pt Ragno (AS); 40’ pt De Ceglie (CC).
Ammoniti: Ciardi, Forgione, Balletta (AS); Rubino, Fanfulla, Terrevoli (CC).
Arbitro: sig. Carrer di Barletta coadiuvato da Piccolo e Maggi (Barletta).
Elio Gerardo Lavanga PugliaCalcio24
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