Ecco l’Ascoli e il Carapelle. San Giovanni e Lucera in grosse difficoltà. Le neopromosse Gargano e Celle puntano ad un campionato tranquillo.
SFIDA PROMOZIONE: Inizialmente sembrava potessero insediarsi alcune realtà nella lotta al vertice di questo campionato di Promozione. Naturalmente la corazzata Sudest era la capofila di tutte le compagini presenti in questo girone ed è l’unica che ha rispettato in pieno il proprio pronostico di super favorita.
Il progetto nato a Casamassima, ma comprensivo di alcune realtà del sud-est barese, puntava e punta al salto di categoria, grazie all’apporto i giocatori di tutto rispetto quali il portiere Girolamo, i gol di Colella e Salvati, Petaroscia, De Giosa, Di Bari e di alcuni giovani interessanti e di prospettiva futura (su tutti l’attaccante del ’94, Michel Cavallaro). Tira le redini di questo squadrone il tecnico D’Ermilio.
DELUSIONE: Partiva con i crismi della favorita anche il Castellaneta. Anch’essa ripescata doveva andare (per ovvie ragioni geografiche) nel girone B, poi fu inserita come diciannovesima del girone A. Aveva allestito una squadra di tutto rispetto pensando di fare un sol boccone delle avversarie e giocarsi la promozione con il Sudest, poi ha dovuto rivedere i propri piani visti gli scarsi risultati.
Nati per vincere, i biancorossi tarantini ora devono guardarsi alle spalle e cercare di uscire da una situazione ingarbugliata grazie al potenziale offensivo non indifferente, per la categoria, con giocatori del calibro di De Tommaso, Di Cecca e Greco.
IL SUPER CAMPIONATO E IL RITORNO ALL’ANTICO: Va precisato che, per motivi vari e per decisioni che spettano soltanto al Comitato Puglia della FIGC, ad inizio stagione, con la creazione dei calendari, si era assistito allo scempio di ripescaggi che aveva portato la Promozione ad avere 38 squadre in 2 gironi. Si pensava di creare un super girone da 20 ed un altro da 18, poi si optò per due da 19 squadre. Così da creare il turno di riposo all’interno di ogni girone.
Si cominciò il campionato, perciò, senza sapere realmente se si potessero disputare playoff e playout, anche se la risposta arrivò poco dopo e fu negativa (era inevitabile in un campionato così lungo). Una promozione diretta e tre retrocessioni. Il ritorno all’antico.
ASCOLI SATRIANO: La vera e propria sorpresa del campionato, almeno in positivo. Quando tutti già pensavano ai propri obiettivi ad Ascoli Satriano non si sapeva neppure se la squadra fosse stata iscritta alla Promozione o si sarebbe ridimensionata ripartendo con un progetto tutto ascolano e da una categoria inferiore. Poi lo scatto di orgoglio della vecchia dirigenza che ha fatto gli sforzi necessari all’iscrizione, allestito la nuova base dirigenziale con Leonardo Danaro nuovo presidente (uno dei più giovani del panorama calcistico locale) e confermato la maggior parte dei giocatori dello scorso anno, apportando soltanto qualche modifica. In poche ore la squadra è stata affidata in mano a mister Carlo De Masi, proveniente dal “miracolo” del Roseto, dalla Prima Categoria all’Eccellenza Molisana.
Un organico di tutto rispetto, con il pupillo del tecnico e lucerino doc (così come De Masi stesso) Balletta, il ritorno di Totaro come terzino sinistro e alcune punte di diamante come capitan Montemorra e il goleador Porcelluzzi (attualmente capocannoniere del campionato con 13 gol).
Ma anche Daluiso, Ragno e Giannatempo, in un ordine generale importante imbastito dal tecnico lucerino.
L’Ascoli, ora, è più che una semplice sorpresa, è una solida realtà.
CARAPELLE: L’altra sorpresa del girone ha i colori rossoblu del Carapelle. Spicca su tutto l’organizzazione impartita dal presidente Mariano Tarantino, che ha portato in alto una piccola cittadina, creando le basi per un nuovo miracolo sportivo.
La neopromossa dei Reali Siti, infatti, dopo l’inizio di stagione da capogiro e dopo aver superato alcuni piccoli problemi del cammino intrapreso, ha virato forte verso le zone di vertice e, con l’acquisto di Quaresimale (un lusso per questa categoria), si è autocandidata quantomeno ad una posizione di alta classifica.
L’esperienza di Di Biase tra i pali e l’importanza di Pelullo, Pertosa e Bosco, ma anche i gol di Ciccone (che si spera arrivino ancora più) e Magaldi. Il tutto agli ordini di mister Ciccone, veterano della piazza carapellese.
LE ALTRE FOGGIANE E LA SALVEZZA: La sfida salvezza, quest’anno più ingarbugliata che mai, vede anche le altre foggiane presenti in questo campionato protagoniste.
Meglio di tutte sembra essere, al momento, il Gargano di mister Teo Vlassis. Quella che avrebbe dovuto soffrire più di tutte, sulla carta, si sta divincolando tra tante difficoltà, ma con molta caparbia, cercando di tenere dietro le baresi e le altre squadre di Capitanata.
Bene il portiere D’Errico, ma ottimi anche i gol di Salerno (10 finora) e le prestazioni dei vari Carretto, Ranieri e il baluardo difensivo Martella. Malissimo il San Giovanni Rotondo di mister Centra. Tante difficoltà economiche e societarie che quest’anno si fanno sentire e i gialloblu sono ultimi in classifica.
Non si sa nulla del futuro, ma anche il presente è buio, con una compagine affidata agli esperti Ducange e Maurizio Gentile, che da soli non possono tirare la “carretta”, insieme ad un gruppo di buoni giovani. Troppo poco per la categoria, il San Giovanni rischia tantissimo. Male anche il Lucera che, oltre al nome, di nuovo non ha portato ancora nulla. L’avvento di patron D’Antini aveva presagito una salvezza tranquilla e poi di nuovo ai vertici per la prossima stagione. Ma la situazione attuale è più che buia.
Il tecnico Mendolicchio traspare ottimismo, ma per il futuro c’è un grosso punto interrogativo. Una piazza come Lucera meriterebbe maggior chiarezza e campionati diversi. Tutto passa dalla salvezza di questa stagione.
Il Celle di San Vito è un po’ la zemaniana della Promozione, con i suoi tanti gol fatti e il gioco a viso aperto, ma la difesa ne risente tantissimo. Fino ad ora buone le prestazioni di Capocasale, Carpentieri, Falcone., Giannini, Lizza e i gol di Lannunziata. Ma il grosso è nelle mani di mister Giulio Forte, un vero e proprio leader dello spogliatoio.
GIRONE DI RITORNO: In un campionato che non vedrà soste, vista l’ampiezza degli organici, il girone di andata terminerà soltanto il 20 gennaio e per il ritorno si prevedono grandissime sfide sia in chiave salvezza che in quella promozione.
Fabio Lattuchella
Lascia un commento