Tempo di bilanci per tutti. L’impresa dell’Ascoli, dalla possibile scomparsa alla piazza d’onore
È terminato il campionato di Promozione più estenuante che si ricordi, gli ultimi verdetti sono stati emessi ed è tempo di tirare le somme e fare un bilancio della stagione appena conclusa nel girone A. Dopo la promozione, con largo anticipo, della Sudest nel prossimo campionato di Eccellenza, e dopo le retrocessioni di Castellana, San Giovanni Rotondo e Victoria Locorotondo, le ultime giornate sono state animate dalla serrata lotta per la seconda piazza, che garantiva una posizione di vantaggio per eventuali ripescaggi nella serie regina del calcio dilettantistico pugliese: a giocarsela, fino all’ultima giornata, Ascoli e Castellaneta (in rigoroso ordine alfabetico), con i foggiani avanti di due punti prima dell’ultima giornata, con lo Sport Noci definitivamente escluso dopo lo stop interno, alla penultima, con la Virtus Bitritto. L’ha spuntata l’Ascoli, che è tornata dalla trasferta di Noci contro il Real Alberobello con un rotondo 4-0, vanificando il 3-0 dei tarantini al D’Angelo di Altamura.
Tempo di bilanci, dunque, in casa ascolana. La conquista della piazza d’onore ha portato grande gioia nel piccolo centro del Subappennino, ed il merito di questo già storico risultato è il frutto del lavoro e dell’abnegazione di tanti, dalla squadra alla dirigenza ai tifosi. Partiamo proprio dalla dirigenza: Agosto 2012, ad Ascoli regnava il caos, si parlava insistentemente di una profonda rivoluzione che avrebbe messo in serio dubbio la partecipazione al torneo di Promozione, ma la volontà di ferro del nuovo presidente, Danaro, e del vecchio presidente, Roccia, insieme con quella dell’intero consiglio direttivo hanno reso possibile, grazie all’ingresso in società di altri imprenditori (Zingariello, Cordisco), il quarto campionato di fila nella “serie B” pugliese. Da qui è partita la ricerca dell’allenatore: è arrivato Carlo De Masi, ex calciatore del Lucera con panchine in Promozione ed Eccellenza molisane. Ha subito stupito la sua grande umiltà, la sua fame di calcio e la voglia di scommettere tutto su questa nuova avventura. Sono arrivati poi i calciatori, a partire dal capitano di mille battaglie, Montemorra, autentica materia grigia di questa squadra, al blocco barlettano su cui la società, anche a costo di strappi al budget, ha deciso nuovamente di puntare: è tornato Moschetto tra i pali, ed ha portato con sé una buona dote di punti e di interventi decisivi, sono tornati Daluiso, cuore, grinta e duttilità: gli è mancato soltanto un turno da punta ed uno da portiere!
Con loro, Lanciano, baluardo difensivo già nell’ultimo scorcio della passata stagione, e Porcelluzzi, bomber di razza e di categoria sicuramente superiore. Sono stati riconfermati i tranesi Ragno e Fabiano, il primo autentico jolly partito seconda punta ed arrivato, dopo una lunga striscia di partite schierato esterno alto, centrale nella mediana; il secondo ha riconfermato le sue doti di grande corsa unita a mezzi tecnici sopraffini, con cui ha spesso seminato il panico tra i dirimpettai. È stato riconfermato Zelano, uomo d’esperienza davanti alla porta, ed è tornato Totaro, dopo l’esperienza bovinese; con lui, ad aumentare l’ascolanità della squadra, Melillo e Brattoli ed alcuni under, da Brunone a Perlingieri a Pescatore. Sempre dal Bovino, sono arrivati Specchio e il giovane Strazzella, promessa non mantenuta dopo il buon rendimento dello scorso campionato. Col tecnico De Masi sono arrivati gli under Forgione, Moccia e Balletta, vero colpo del mercato estivo: il giovane lucerino, classe ’94, ha chiuso con la bellezza di quindici reti, realizzando un tris all’Alberobello.
Altro under Giannatempo, cerignolano con presenze nell’Audace, ottimo innesto difensivo per la formazione gialloblù. Questi ragazzi hanno cominciato il campionato ed hanno subito messo in chiaro che l’Ascoli avrebbe giocato un ruolo da protagonista nel torneo, nonostante la presenza di formazioni blasonate quali Lucera, Sporting Altamura, Castellana, Noicattaro, Locorotondo e la stessa Sudest che avrebbe poi ammazzato il campionato, ma ha subito la prima, sonora sconfitta, proprio ad Ascoli. Nella finestra di mercato dicembrina qualcuno è andato (Zelano, Strazzella, Melillo, Brunone), qualcuno è arrivato (Ciardi), ma l’ossatura è rimasta la stessa: solo gli infortuni di Ragno e Porcelluzzi, alla prima di ritorno, hanno convinto la dirigenza a cercare rinforzi tra gli svincolati, anche perché la classifica a gennaio diceva che l’Ascoli era seconda ad un punto dalla vetta: è arrivato così Montingelli, altro giocatore di classe e corsa, a rinforzare un attacco che aveva perso due importanti pedine. Proprio in questo periodo la Sudest ha scavato un solco profondissimo tra sé e le inseguitrici, ed ha vinto il campionato in solitaria proprio contro l’Ascoli, vendicando così il match dell’andata. Alle altre è rimasto soltanto il secondo posto come obiettivo, e l’Ascoli è riuscita infine a centrarlo, ed ora attende notizie dalle stanze della Lega per sapere se il suo destino sarà ancora Promozione o potrà scrivere un’altra pagina storica, partecipando al campionato di Eccellenza. Questo è il sogno nel cassetto di tutti, dirigenti, calciatori e tifosi, che mai hanno fatto mancare il loro supporto ai calciatori, seguendoli dalle trasferte più comode a quelle lontanissime di Noci, o Castellaneta. Anche a loro va un plauso per essersi sobbarcati lunghi viaggi per sostenere i propri beniamini.
Elio Gerardo Lavanga
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