Con Nicola Reggente analizziamo la metamorfosi dei biancoazzurri del presidente Carbutti.
Quello che è successo quest’anno nel campionato di Promozione Pugliese ha davvero dell’incredibile: dopo 13 giornate la Nuova Andria era ultima con un solo punto all’attivo, distante 10 dalla quota salvezza. I biancoazzurri erano considerati una squadra materasso e senza speranze nella lotta per non retrocedere. A questo punto avviene la svolta: mister Di Bari lascia l’incarico e subentra Nicola Reggente: l’impatto del nuovo mister sui ragazzi è incredibile. Arrivano subito 12 punti in 6 partite e la squadra del presidente Carbutti torna prepotentemente in corsa. Il girone di ritorno è una cavalcata trionfale: con Reggente in panchina la Nuova Andria sigla 40 punti in 23 partite, una media da quinto posto in classifica e si salva con 3 giornate d’anticipo. Andiamo a fare qualche domanda al mister in persona per cercare di capire la metamorfosi dei biancoazzurri.
Mister Reggente, che situazione ha trovato al suo insediamento in panchina?
“Premetto che ho sempre fatto parte del gruppo della Nuova Andria, prima come giocatore e poi come assistente. Si era creata una situazione difficile perchè abbiamo tantissimi giovani calciatori in squadra e poca gente esperta: mister Di Bari non riusciva più a comunicare ciò che voleva dalla squadra e i meno esperti non riuscivano ad esprimere le proprie potenzialità. Però bisogna ringraziare mister Di Bari perchè se ci troviamo in Promozione è sopratutto grazie a lui e alla sua competenza calcistica”.
Qual è stata la ricetta giusta per dare la scossa ad un campionato che sembrava compromesso?
“Il gruppo mi ha visto sempre come uno di loro ed è stato facile per me farmi capire e dialogare sopratutto coi più giovani. Una volta riacquisita fiducia nei nostri mezzi abbiamo cercato di dimostrare sul campo che assolutamente non eravamo una squadra da ultimo posto e ci siamo tolti tante soddisfazioni come il pareggio esterno contro la Sudest Casamassima che ha dominato il torneo”.
Il suo futuro è ancora sulla panchina della Nuova Andria?
“Sinceramente non lo so perchè non ho ancora parlato di questo col presidente Carbutti e con la società: penso che lo faremo nelle prossime settimane”. Che obiettivi può porsi questa società nel prossimo campionato? “Bisogna rimanere umili e continuare a valorizzare i giovani calciatori: quest’anno abbiamo fatto esordire tanti under18 che si sono ritagliati spazio e si sono comportati egregiamente dimostrando di non essere inferiori a nessuno. L’obiettivo è quello di rimanere in Promozione con un campionato più tranquillo rispetto a quello di quest’anno: per il salto di categoria bisognerebbe investire denaro su gente più esperta e non è detto che ciò sia garanzia di vittoria”.
In definitiva possiamo affermare che il campionato della Nuova Andria è la dimostrazione che con umiltà e senza isterismi è possibile ottenere soddisfazioni sportive puntando sui giovani e sulla loro voglia di divertirsi e mettersi in mostra.
Francesco Sellitri – domaniandriese.it
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