Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera del tecnico dell’US Foggia, Roberto Petrone.
“Con sommo rammarico mi trovo a denunciare gravi e vili atteggiamenti antisportivi verificatisi ieri a Cerignola, prima, durante e dopo la gara Sportmania Cerignola – U. S. Foggia valevole per il campionato provinciale di terza categoria.
La dirigenza, l’allenatore e altri addetti, in settimana hanno rilasciato interviste a testate giornalistiche e sono intervenuti in trasmissioni televisive locali, denunciando di aver subito maltrattamenti a Rodi G.co, dicendosi detentori dei principi di lealtà e sportività. Questa è coerenza! Siamo usciti scortati dalla polizia e dai carabinieri, evviva lo sport!
La società ha permesso l’ingresso nello spogliatoio della nostra squadra, prima dell’inizio della gara, di un tifoso esagitato che minacciava e insultava ripetutamente tutti i giocatori (alcuni anche minori), al mio intervento volto a metterlo fuori, lo stesso minacciava anche me. Stesso atteggiamento hanno avuto i dirigenti che avrebbero dovuto svolgere il ruolo di Servizio Ordine Sostitutivo, il guardalinee e i “calciatori” (nel senso più vero del termine) in campo e in panchina. Il tono minaccioso era rivolto anche all’arbitro che, purtroppo, non poteva fare altro che assecondare i “calciatori”. Hanno ottenuto il risultato e non ci cambia la vita, ma hanno infortunato seriamente 3 “giocatori” (sempre nel senso più vero) della mia squadra. Se questo è il calcio, così come mi ha detto qualche avversario, allora io non ci sto. So che questo mio sfogo non servirà a molto, ma voglio denunciare l’accaduto affinchè i giovani possano recepire la mia e nostra distanza da tali atteggiamenti. Abbiamo promesso agli avversari che se ci rincontreremo, noi non scenderemo agli stessi livelli, perchè “Signori si nasce”, non ci si traveste”.
Roberto Petrone allenatore U. S. Foggia
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