L’allenatore dell’Us Città di Fasano manifesta le proprie impressioni al termine della partita contro i salentini, e rivela un singolare aneddoto sul portiere avversario
È profondamente rammaricato il mister Giuseppe Laterza: un’amarezza dovuta alla consapevolezza che, ancora una volta, il Fasano ha giocato alla pari del quotato avversario, così come nella precedente trasferta di Otranto. Ma, ancora una volta, il risultato, al termine della partita, è magro e poco gratificante rispetto alla qualità messa in campo dai suoi uomini contro il Salento Football. Quello contro i salentini è stato un match dai più volti: nella prima mezz’ora il Fasano è stato straripante, andando in vantaggio e meritando probabilmente anche il raddoppio; poi è venuta fuori tutta l’esperienza della squadra prima in classifica, che con un estremo cinismo prima pareggia i conti e, ad inizio ripresa, passa addirittura in vantaggio; infine, la superiorità numerica e il rigore del pareggio per il Fasano, tutto in un giro di lancetta, con ancora quaranta minuti da vivere e giocare. Un turbinio di gioia, abbattimento ed esaltazione, che solo il calcio è in grado di regalare. Al termine di queste continue montagne russe, proprio nel momento in cui la partita sembrava essersi messa in discesa per i biancoazzurri, ecco che la lucidità dei padroni di casa viene meno, le azioni si fanno più confusionarie. Ci si mette anche ladea bendata del pallone, che, per l’ennesima volta in stagione, strozza in gola l’urlo di gioia dei tifosi fasanesi, spentisi su due legni colpiti dal Fasano. Il mister però, come il suo ruolo impone, vede il bicchiere mezzo pieno.
Mister, qual è il suo rammarico più grande in questa partita?
«Se si considera che l’avversario era il Salento Football Leverano, per la maniera in cui si è sviluppata la partita, il mio rammarico maggiore è sicuramente rappresentato dai due punti persi. Per il resto non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi, che si sono espressi al meglio contro un avversario difficile».
Paradossalmente il Fasano ha giocato meglio in parità numerica. Concorda?
«Si, quando il Salento Football è rimasto in dieci, si è schierato con tutti i suoi effettivi dietro la linea della palla, lasciando solamente la punta De Benedictis là davanti. In questo modo loro hanno mostrato tutta la loro organizzazione difensiva, e non era facile trovare il varco giusto. Per giunta il portiere avversario ha compiuto due veri prodigi su Telesca e Laneve. Quando, al termine della partita, sono andato a complimentarmi con lui per le due belle parate, mi ha detto di essere il preparatore dei portieri, tesserato in settimana in quanto i due portieri della rosa erano infortunati. Questo a dimostrazione di quanto ci giri storto in questo periodo».
Non trova che ci sia stato un calo fisico nel secondo tempo, visti i ritmi elevati della prima mezz’ora?
«Non credo, perché secondo me la squadra ha spinto per tutti i novanta minuti. Bisogna anche tenere presente che il campo oggi era pesante, quindi il dispendio di energie è stato maggiore del solito. È mancata solo la palla giusta da mettere dentro. I ragazzi si sono comunque espressi bene: li vedo in settimana, mi confronto con loro e so che tutti vogliono tirarsi fuori da questa situazione. Mi dispiace perché Fasano e i suoi tifosi meriterebbero di gioire come compete alla tradizione della piazza».
L’obiettivo play-off è già sfumato?
«Se il Salento Football è la prima in classifica, c’è tempo per risalire. Ora non è il momento di guardare la classifica. L’importante è che la squadra si esprima sempre sui livelli di oggi e della trasferta di Otranto, con il piglio e la sana sfrontatezza della squadra forte, che sa quello che vuole. Questa è una squadra che ha in sé ancora del potenziale inespresso».
Ciccio Cofano – FasanoLive
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