Gli omniani si preparano al big match di domani a San Pio: scontro importante in chiave playoff. Una partita per poter sognare per davvero.
L’Omnia Bitonto domani chiude il girone d’andata del Campionato di Prima Categoria – girone A ospitando, alle 11,30, sul sintetico del “Comunale” del Quartiere San Pio di Bari, la Polisportiva Sammarco, in un match delicato in chiave playoff.
Si affrontano infatti due squadre che navigano nelle parti alte della classifica: da un lato la lanciatissima Omnia Bitonto, quarta, a quota 28 punti, reduce da ben 7 risultati utili consecutivi in Campionato, ed una macchina da gol, dato che ad oggi è il secondo miglior attacco del torneo; dall’altro lato, la Polisportiva Sammarco, che insegue di una posizione, a tre lunghezze di distanza, ma che vive un periodo difficile, con un solo punto racimolato in due partite, zero gol segnati, e con la pesante sconfitta interna col Bitetto di domenica scorsa.
Insomma, per l’Omnia Bitonto una ghiotta occasione per mettere punti pesanti di distanza con la quinta piazza, aumentando così le certezze in un piazzamento playoff, e lanciare la sua candidatura ad un girone di ritorno da protagonista, con l’obiettivo di continuare inarrestabile la sua scalata verso il secondo ed il terzo posto.
Ecco, dunque, che la sfida con la Polisportiva Sammarco diventa crocevia della stagione. Un big-match che gli omniani, però, saranno costretti a giocare lontani dalla propria città: infatti, per la seconda volta in stagione (la prima, due settimane fa contro l’Audace Barletta, ndr), l’Omnia Bitonto dovrà emigrare al Quartiere San Pio di Bari per la concomitanza di calendario con la gara interna dell’U.S. Bitonto. La decisione ha dimostrato l’enorme senso di responsabilità della società del presidente Antonello Orlino, ma al contempo è evidente il rammarico per non poter disporre pienamente del sostegno della propria città, in una gara così importante per la stagione, contro una formazione, quella sammarchese guidata dal duo Cursio – Radatti, coriacea, di qualità e da prendere con le dovute contromisure.
Del secondo “trasloco” stagionale ne ha voluto parlare il team manager,Francesco Mancazzo.
«Per la seconda volta abbiamo dato grande dimostrazione di responsabilità nei confronti di una cittadinanza intera, scegliendo noi di andare a giocare altrove proprio per non intralciare il cammino dell’U.S. Bitonto e per richiamare, in un orario diverso da quello canonico, il maggior numero di persone a tifare anche noi con lo stesso entusiasmo. Perché chiediamo a gran voce ai bitontini di sostenerci ugualmente, siamo un gruppo dirigenziale composto esclusivamente da bitontini che hanno voglia di far bene nello sport. E chi ha voglia di appassionarsi sempre più al nostro progetto, si faccia pure avanti senza alcun problema!».
Mancazzo poi si sofferma sull’importanza della sfida contro la Polisportiva Sammarco.
«È un crocevia importante della stagione, ci siamo nei piani che contano e con questa partita vogliamo capire chi siamo e che ruolo dobbiamo ricoprire nel Campionato. Adesso siamo lì, non possiamo più nasconderci, gestiamo le partite anche in maniera giusta. Ora c’è da dare un colpo di grazia ad una diretta concorrente per poter salire il più possibile in classifica. Non abbiamo ancora fatto nulla, la nostra posizione è ancora tutta da costruire. Certo, abbiamo fatto rumore nel mercato, prendendo gente di spessore di altre categorie, chi conosce calcio sa che questa squadra, partita in sordina, ora è stata allestita per stare al vertice. E gli scontri diretti adesso diranno molto, noi dobbiamo continuare ad andare avanti sulla strada intrapresa, considerando anche l’impegno in Coppa, a cui noi teniamo. Il risultato dell’andata ci aiuta anche a crederci, e passare il turno sarebbe un traguardo davvero eccellente».
«Sul progetto, stiamo ponendo le basi per un futuro roseo per tutto il movimento calcistico che può venire a crearsi a Bitonto – conclude Mancazzo –e per questo non escludiamo alcun tipo di partner e persone che vorranno, da qui a brevissimo, far parte di questa grande famiglia».
Nicolangelo Biscardi
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