Squadra e dirigenti aggrediti, tecnico preso a schiaffi. Totaro (dir. acc.): “Questo non è calcio, se la Federazione non prenderà provvedimenti non ha senso continuare”
Schiaffi, atti intimidatori e parole pesanti all’ingresso del campo sportivo che avrebbe dovuto ospitare Quartieri Uniti Bari-Monte Sant’Angelo. Così, dopo aver preso atto dell’impossibilità di scendere in campo, il Monte si rimette sul pullman e torna a casa. Senza giocare. È quanto accaduto prima del match valido per il campionato di Promozione Pugliese, Girone A. “Abbiamo avuto paura per la nostra incolumità – dichiara il dirigente accompagnatore Raffaele Totaro – e per quella dei nostri ragazzi. In squadra ci sono numerosi under, nati tra il ’96 e il ’97 e abbiamo temuto per loro. Loro stessi erano impauriti – prosegue – e non c’erano le condizioni per scendere in campo”. Il Monte si distingue perché in campo, generalmente, ci sono solo 3 calciatori esperti, Scarano, Lauriola e Melchionda, per il resto sono tutti ragazzi. “Questo non è calcio – riprende Totaro – e se la Federazione non prenderà provvedimenti riguardo l’accaduto, probabilmente li prenderemo noi, nel senso che potremmo anche ritirare la squadra. Non ci rispecchiamo in questo modo di arrivare ai 3 punti. Ci hanno intimidito sin dalla discesa dal pullmann, dove una persona all’interno del recinto dell’area spogliatoi ci ha prima aggredito verbalmente, poi ha buttato pugni sulla mia spalla, senza ricevere alcuna reazione e, quando ci siamo accorti di non avere nello spogliatoi un tavolino per compilare la distinta e quindi siamo usciti a scriverla sul contenitore per l’immondizia, ha cominciato a prendere a pugni anche lo stesso cassonetto continuando ad inveire con parolacce. Non contento ha preso a schiaffi il nostro mister, Michele Mimmo, procurandogli rossore al volto e dolore”. Un episodio da condannare decisamente, che poco ha a che fare con il calcio.
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