Tra playoff e primo posto, sarà sfida per cuori forti: Pellegrino e Ribezzi, due tecnici a confronto. Intervista a cura di Maria Lanzo.
È già alta la febbre per Avetrana-Mesagne. Si prevedono temperature elevatissime, domenica pomeriggio. Probabilmente, la terra battuta del comunale brucerà sotto ai piedi dei ventidue in campo e la tenuta nervosa dei presenti sugli spalti sarà messa a dura prova. Ma d’altra parte la posta in palio è altissima. I brindisini devono difendere il primato dagli attacchi dell’Otranto, distante due lunghezze e che, dalla sua, ha una partita, sulla carta, più abbordabile. L’Avetrana sta lottando con le unghie e con i denti per ritagliarsi un posto all’interno della griglia play off, attualmente lontana due punti. Il destino concentrato in novanta minuti, o meglio, in centottanta, visto che all’appello mancano due partite.
Nell’ultimo turno, l’Avetrana ha impattato per 1-1 sul campo del San Vito. Risultato che non le ha consentito di agganciare la zona play off. Tutto il rammarico nelle parole del tecnico biancorosso, Claudio Pellegrino. “Abbiamo regalato il primo tempo agli avversari. Nel secondo, dopo essere pervenuti al pareggio, pur in inferiorità numerica, abbiamo costruito una serie di occasioni che, però, non siamo riusciti a capitalizzare. È un pareggio che ci sta stretto. Sono due punti persi. Peccato, perché continuiamo a pagare qualche piccola disattenzione”. Da questo momento in poi, non sono più consentiti passi falsi, anche se il prossimo avversario si chiama Mesagne. Che partita si aspetta mister Pellegrino? “Abbiamo l’obbligo di vincerle tutte e due. Il Mesagne è un’ottima squadra, espressione di una grande piazza, distintasi negli ultimi anni per i bei campionati disputati. La qual cosa deve servirci da stimolo. Credo che sarà fondamentale l’approccio. Dovremo scendere in campo con la massima concentrazione, carichi di motivazioni e con la giusta cattiveria agonistica. I nostri avversari, d’altro canto, cercheranno di fare propria la gara. Prevedo una partita aperta a qualsiasi risultato e senza troppi tatticismi”. Conseguenza di un calendario che ha condensato, nelle ultimissime giornate, tanti scontri al vertice. “In effetti sia in testa che in coda il destino sembra essersi divertito a giocare strani scherzi. Tuttavia, io personalmente preferisco affrontare una squadra con forti motivazioni. Quelle che non hanno più nulla da perdere giocano in maniera più sciolta e arrembante, per cui si rischia di incappare in brutte figure”.
Claudio Pellegrino è arrivato in corsa sulla panchina dell’Avetrana. Dopo l’inatteso divorzio da Giovanni De Nitto, il presidente Saracino ha pensato a lui per realizzare gli obbiettivi di inizio stagione. E ha avuto ragione, perché dopo un periodo interlocutorio, la squadra ha ingranato, e nel girone di ritorno ha collezionato trenta punti, tre in meno del Mesagne capolista. “A dicembre abbiamo pagato qualche defezione pesante. Abbiamo subito quattro sconfitte consecutive in un momento in cui eravamo decimati a livello numerico. Con la riapertura del mercato sono arrivati 5-6 elementi importanti e dopo un fisiologico periodo di assestamento, siamo ripartiti a spron battuto, avendo come unico obiettivo quello dei play off. È chiaro che a dicembre non ci credevo, ma ho sempre creduto in questa squadra e sono molto orgoglioso di allenare un gruppo di uomini veri. Inoltre devo ringraziare la società che non ha mai smesso di credere nel mio lavoro e il pubblico che regala sempre nuovi stimoli per fare bene”. E se potesse togliere un calciatore al suo collega di panca, su chi ricadrebbe la sua scelta? “Nessuno. Con tutto il rispetto per gli avversari, io penso solo ai miei calciatori”.
Dopo trentadue giornate, il Mesagne ha completato la rincorsa al primo posto. E modo più bello non ci poteva essere. La vittoria sull’Otranto ha regalato infinite emozioni. “È stata una partita d’altri tempi – è il commento dell’allenatore gialloblu, Franco Ribezzi -. “Un match bello ed equilibrato, giocato a viso aperto da entrambe le squadre, in cui tutte e due hanno cercato di vincere, ma nessuna delle due ha prevalso sull’altra. La classica partita in cui chi segna prima vince. Si è visto davvero un grande spettacolo sia a livello tecnico che a livello agonistico”. Ma nemmeno il tempo di godere dell’impresa, che bisogna già rituffarsi in campionato alle prese con un altro impegno delicatissimo. “Sarà una partita difficilissima. Avetrana è una piazza vogliosa e con una squadra ben attrezzata. In queste ultime due partite non c’è più niente da preparare o inventare di quanto non abbiamo già fatto. Dobbiamo solo stare bene fisicamente e mentalmente. Andremo ad Avetrana per giocarcela e vincere. Con un auspicio. Che sia una bella festa di sport. Per questo, invito le tifoserie a smorzare i toni mediatici. Anzi, sarebbe bellissimo che allo stadio non vi fossero divisori tra i nostri supporters e quelli di casa”. E nell’ultima giornata, il Mesagne riceverà un altro cliente scomodo, il Fasano. “Abbiamo un calendario più difficile di quello dell’Otranto. Non vincere ad Avetrana significherebbe ridare speranza alle inseguitrici. Anche perché, teoricamente, pure il Fasano, unica squadra imbattuta nel girone di ritorno, può ancora puntare al primo posto e nell’ultimo turno si giocherebbe il tutto per tutto contro di noi. Alla luce di ciò, vincere il campionato, assumerebbe, per noi, i contorni dell’impresa”. Sono accomunati dallo stesso destino i due tecnici.
Anche mister Ribezzi, come mister Pellegrino, ha allenato l’Avetrana, e anche mister Ribezzi ha iniziato questa stagione da subentrante. Chissà se quando è subentrato all’indomani dell’esonero di mister Battaglia, dopo la sconfitta casalinga col Tricase, l’attuale allenatore gialloblu si aspettava un simile exploit. “Lo scopo del presidente era quello di riportare un po’ di serenità nello spogliatoio. In verità non ho trovato una squadra allo sbando, ma una squadra a cui il mio predecessore aveva inculcato la giusta mentalità, quella di giocare sempre la palla. Mai, tuttavia, la vittoria del campionato è stata negli obbiettivi iniziali della società”.
E infine, anche per mister Ribezzi la domanda su chi, degli avversari, non vorrebbe in campo domenica. “Il presidente Saracino. È lui il valore aggiunto”.
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