La bella storia del Gravina: una promozione ma soprattutto tantissime donne e bambini allo stadio.
A Gravina in Puglia la gente ha scoperto la domenica del villaggio. Una sorta di posticipo della celeberrima poesia del Leopardi. Perché la felicità, la gioia di partecipare all’evento calcistico ha coinvolto e contagiato un’intera città che si è stretta attorno alla propria squadra con calore, passione, entusiasmo. Se in molti stadi italiani del calcio professionistico spesso ci sono larghi vuoti e presenze ridotte, il vetusto e glorioso Campo Comunale del paese adagiato lungo le colline della Murgia ha fatto registrare una incredibile impennata dell’afflusso di spettatori.
Campo polveroso in terra battuta, una tribuna grande scoperta, un’altra di fronte con gradoni meno lineari. Eppure, nonostante la paytv e l’influenza del dorato mondo pallonaro dei grandi club, sugli spalti durante le gare in casa si sono dati appuntamento dalle 4000 alle 5000 persone. Un successo di pubblico senza precedenti per una formazione dilettantistica che dopo un ventennio di anonimato ha finalmente vinto il campionato di Promozione (girone A) conquistando l’Eccellenza.
Il contorno del rettangolo di gioco è diventato un luogo di ritrovo non solo per i tifosi organizzati, ma anche e soprattutto per tantissimi bambini e donne. Insomma, il Gravina ha forse vinto la sfida più importante: riportare le famiglie in massa ad assistere alle partite di calcio in totale serenità.
Un tripudio di colori gialloblù tra bandiere, striscioni, sciarpe, magliette e l’immancabile mascotte che rappresenta il falco grillaio, un volatile abbarbicato nelle zone più impervie del territorio murgiano. Stagione a dir poco esaltante anche per merito di una squadra, allenata daValeriano Loseto (figlio d’arte) che ha dominato in lungo e in largo. Tra nuvole di polvere e qualche gibbosità di troppo del campo sterrato, l’undici gialloblù ha regalato vittorie ed emozioni ad un pubblico straordinario per correttezza e fairplay.
Anche questo un altro successo di una comunità che ha ridato linfa, attraverso la cavalcata trionfale del Football Club Gravina Calcio, a quel senso di appartenenza che spesso può significare sviluppo e crescita sociale.
Nicola Lavacca – famigliacristiana.it
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