Quando dopo tredici anni di una storia vissuta a tutto tondo, si è costretti a fare le valigia, non è mai facile. Non è facile perché, anche se quella valigia non è più nuova, è sicuramente più bella: stracolma di foto, fatti, personaggi e ricordi belli e brutti, di chi ha visto una barchetta ergersi dapprima a Commodore, poi naufragare come il Titanic, e infine risalire piano piano la china per tornare a veleggiare in mare aperto.
Non è semplice, dunque, ma forse è l’unica cosa da fare, specie se è una nottata insonne a portarti consiglio. Come lo stesso Vincenzo Cariello racconta, la sua è stata una decisione presa in nottata: «Ho capito che non ci sono più le condizioni per andare avanti, anche perché a pesare molto è la squalifica di cinque anni. Lascio con grande rammarico anche per via di alcune incomprensioni a livello gestionale, che dopo tutto questo tempo non mi aspettavo».
Nonostante la delusione e le incomprensioni, però, l’ormai ex vice presidente dell’US Bitonto spende parole cariche di affetto per i suoi compagni di avventura: «Voglio ringraziare in maniera speciale il presidente onorario Francesco Paolo Noviello, il direttore sportivo Francesco Morgese, il magazziniere Gaetano Naglieri, l’addetto alla logistica Giovanni Ricciardi e infine Muzio Di Venere, per i successi ottenuti con la sua gestione.
«Nostante le mille difficoltà, sono stati tredici anni bellissimi. Non mi pento di nulla. Rifarei tutto alla stessa maniera», conclude Cariello.
Danilo Cappiello – BitontoLive
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