Il Taranto cambia volto in panchina: fuori Cazzarò, dentro Campilongo. E proprio quest’ultimo, dopo aver firmato martedì sera e svolto il primo allenamento nella giornata scorsa, questa mattina ha dato luogo alla sua prima conferenza stampa da tecnico dei rossoblu.
Salvatore Campilongo inizia la conferenza ringraziando la società e facendo un pensiero all’amico Michele Cazzarò. “Spero in una lunga permanenza qui, nella mia carriera ho cambiato tante società, ma in ognuna ho lavorato sodo. Qui darò tutto. Purtroppo non ho la bacchetta magica, quindi non posso cambiare tutto in pochi giorni. Il mio tipo di gioco è diverso da quello espresso da Cazzarò, ma mi adatterò”. L’allenatore napoletano esprime anche un messaggio d’amore nei confronti della città di Taranto: “Ho rifiutato il Pomigliano, la Juve Stabia e la Viterbese. Taranto è Taranto. Ho rinunciato al mio preparatore dei portieri, Franco Cotugno, per poter allenare qui, stimolato anche dalla straordinaria dirigenza ionica. Faccio calcio da 14 anni, l’unica mia paura è la vita quotidiana. La domenica i giocatori usciranno dal campo con la maglia strappata e sudata”. Campilongo commenta la sua decisione nel voler allenare il Taranto: “Ho scelto Taranto a prescindere dalla categoria. Quattro anni di Serie D sono troppi, dobbiamo andarcene al più presto. Questo girone è molto difficile ed equilibrato, ogni gara è difficile, e dobbiamo giocare con il sangue agli occhi”.
Infine, si parla della prossima sessione di mercato: “Gli under sono quelli che contano. I più grandi devono trascinare i più giovani: Genchi o Meloni da soli non vincono. Cascone potrebbe essere un acquisto, perché l’ho allenato a Caserta. Cavallaro lo volevo già alla Casertana ma il Foggia lo dichiarò incedibile, vedremo come andrà a finire…”.
Alessandro Mazzarino per calciowebdilettanti.it
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