I molfettesi si svegliano troppo tardi e perdono 1-3 contro il Corato.
Sarà un Natale “in bianco” quello della Virtus Molfetta, ma non in senso positivo. La squadra di Mininni non è riuscita infatti, neanche nell’ultima gara del suo 2015, a trovare la prima vittoria casalinga stagionale. È una “kafkiana” metamorfosi quella che coglie i gialloblu ogni qualvolta varcano la soglia del Paolo Poli. Sembra inspiegabile come la squadra compatta, e a tratti bella, apprezzabile nelle gare esterne, diventi timida e fragile davanti al proprio pubblico. Fino a un certo punto si può imputare ciò ad un’autentica ansia da prestazione, ad un blocco psicologico, o magari ad una sfavorevole “congiunzione astrale”. Di certo è una debole attenuante quella delle indecenti condizioni del manto erboso molfettese: sullo stesso terreno giocano, e peraltro piuttosto bene, anche gli avversari, come è accaduto ieri pomeriggio.
Il Corato, almeno nella prima frazione, ha impartito una lezione di calcio ai virtussini. È insomma saltata all’occhio la differenza di sedici punti in classifica tra le due compagini che si sono affrontate per la dodicesima giornata del campionato di Prima Categoria. Gli ospiti, presentatisi all’appuntamento da seconda forza della graduatoria, si sono esibiti sin dall’inizio in un avvolgente e pregevole possesso palla, mai fine a sé stesso ed anzi estremamente utile per stanare le velleità di pressing dei padroni di casa. Non c’è stata traccia di gioco offensivo in una Virtus che, tra l’altro, ha maledettamente sofferto gli attacchi avversari. Grazie alle reti di Terrone, Uva e Difrancesco, i coratini hanno già archiviato il match dopo 35’. Si è giunti all’intervallo sullo 0-3, e al rientro dagli spogliatoi la musica non è cambiata: la squadra di Mininni ha rischiato di aggravare ulteriormente la propria sconfitta, esolo l’imprecisione nemica ha fatto in modo che lo “score” restasse immutato nel primo quarto d’ora del secondo tempo. Ciò ha galvanizzato i molfettesi, che pian piano hanno avanzato il proprio baricentro, con l’intenzione di insidiare la retroguardia ospite, sin lì assolutamente esente da patemi. La tenuta difensiva locale è migliorata, la manovra è diventata più fluida e sono arrivati anche i primi tiri verso la porta avversaria. All’80’ è persino stato realizzato il gol della bandiera: Beppe De Candia, tra i più positivi e volenterosi dei suoi, al termine di un’azione personale caparbia e fortunata, ha neutralizzato l’uscita bassa del portiere avversario con un delizioso tocco sotto che è terminato in fondo alla rete. Immediatamente dopo l’1-3, i molfettesi hanno avuto una ghiottissima chance per riaprire clamorosamente le sorti del match: De Pinto, con un bellissimo traversone, ha pescato De Cesare nel cuore dell’area di rigore; il giovane centravanti, subentrato dalla panchina, non è però riuscito ad inquadrare la porta da posizione favorevole. In seguito non ci sono state altre emozioni, e la Virtus non è riuscita a creare nuovipericoli.
È finita 1-3, con il Corato che ha così consolidato la seconda posizione in classifica, portandosi a 30 punti. La Virtus, che può trarre conforto dall’orgoglioso finale di match, resta ferma a quota 11, ancora“incatenata” alla zona playout. Il 2015 degli uomini di Mininni si chiude con una chiara consapevolezza: la prosecuzione del campionato sarà una dura, ma certamente alla portata, lotta per evitare la retrocessione, e magari anche per non disputare a fine stagione gli insidiosi playout.
molfettalive
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