Fino allo scorso anno era conosciuta semplicemente per le sue bellezze turistiche o, come dicono in Salento, per “lu mare, lu sule, lu ientu”. Stiamo parlando, ovviamente, di Otranto, una delle perle della costa pugliese che attrae ogni anno tantissimi turisti e bagnanti.
Ma le bellezze paesaggistiche e le spiagge da sogno non sono le uniche eccezioni del piccolo comune (poco più di 5000 abitanti) della provincia di Lecce. Da quest’anno, Otranto si è fatta conoscere ed apprezzare anche dagli appassionati calcistici dopo lo sbarco in Eccellenza. La squadra idruntina ha collezionato sinora 26 punti e gioca un calcio veloce e propositivo con una squadra giovanissima guidata dal tecnico Andrea Salvadore. In esclusiva ai microfoni di calciowebdilettanti.it, abbiamo voluto sentire proprio l’allenatore dell’Otranto sul momento generale della sua squadra e sul futuro che potrebbe attendere il club adriatico.
Mister Andrea Salvadore, nell’ultima gara che avete disputato è arrivata una sconfitta contro il Castellaneta per 2-1. Una sconfitta fisiologica, dopo la serie importante di risultati positivi, oppure si poteva fare qualcosa di più?
Purtroppo abbiamo sbagliato gara. Abbiamo sprecato molte energie, soprattutto mentali, nel turno di mercoledì contro il Casarano dove è stata veramente una guerra contro una squadra importante. Per noi era fondamentale far punti contro una diretta concorrente e purtroppo abbiamo sbagliato tutto, l’approccio con una gara iniziata male e finita peggio. Abbiamo avuto delle occasioni che non siamo stati bravi a mettere dentro e loro in contropiede ci hanno colpito e da lì è diventato tutto più complicato. Per il Castellaneta, inoltre, era l’ultima spiaggia e c’era un divario tecnico enorme tra noi e loro ma loro hanno corso e lottato su ogni centimetro del campo. Avevamo anche raggiunto il pareggio ma presi dalla foga di voler vincere abbiamo peccato di inesperienza. Siamo una squadra operaia, non dobbiamo dimenticarlo mai, e a Castellaneta siamo scesi in campo un po troppo in “giacca e cravatta”. Ero molto preoccupato della partita di Castellaneta perché, venendo da quattro risultati positivi consecutivi, ci poteva essere un calo di intensità e cosi è stato. Una vittoria ci avrebbe dato un passo importante verso la salvezza avendo anche un calendario abbastanza difficile in vista. Gli obiettivi? Fare quei 15-16 punti per salvarci ed è molto dura.
Nell’ultimo mercato dicembrino avete acquistato, tra gli altri, anche l’attaccante Villa. Cosa ha dato alla sua squadra un giocatore di categoria con una esperienza importante sulle spalle?
Alberto in questa categoria ha sempre giocato a vincere con squadre blasonate ed è abituato a vincere. Nel dna è un vincente e a dicembre ho puntato a prenderlo anche vedendo che a Francavilla giocava poco e l’ho convinto a venire in questa nostra piccola realtà. L’ho preso, soprattutto, per l’aspetto dell’esperienza in quanto mi serviva proprio quel genere di attaccante li davanti che magari può sfruttare anche i calci piazzati. La società era un po contrariata per via dell’età ma adesso mi sta ripagando in campo e nello spogliatoio con una squadra molto giovane con tantissimi under in cui mancava quel tocco di esperienza. Ho preferito prendere uno come Villa piuttosto che più calciatori e questa può essere un’arma a doppio taglio ma ho deciso cosi pur sapendo di avere pochi ricambi a disposizione. La nostra priorità è valorizzare i giovani in un ambiente tranquillo.
Infine, una chiusura doverosa sul campionato di Eccellenza. Nei piani alti, crede che la vittoria finale sia già del Gravina o pensa che altre squadre possano inserirsi?
Secondo me, la classifica ha preso già una piega con tre squadre a giocarsi tutto e sono: Gravina, Barletta e Casarano. Il Casarano, a mio avviso, ha qualcosa in più del Gravina con una squadra più completa e con molte scelte anche se comunque anche il Gravina si può permettere di tenere in panchina tanti giocatori importanti. Il Barletta? Si è mosso molto bene sul mercato e quindi per me sarà un gioco a tre. Ovviamente, tutte e tre, devono stare attente a squadre come la nostra, il Vieste, l’Altamura, il Novoli, il Mola, il Trani che ha preso tanti giocatori importanti. Il Gravina deve sudarsela e la distanza che c’è al momento non è nulla visto che ci sono tutti gli scontri diretti ancora da giocare. Chi mi ha deluso? Direi il Bitonto ma sono sicuro che con l’organico che ha si tirerà fuori mentre mi dispiace per il Grottaglie: è una squadra che gioca e non merita di retrocedere direttamente.
ANTONIO GENCHI
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