Altra partita da mordersi le mani per la Madre Pietra Apricena, che da Bitritto torna con un pari, acciuffato peraltro nel finale, ma che in realtà deve recriminare più per i punti persi che per quello guadagnato. Sull’ostico campo dei biancoverdi la Madre Pietra si presenta con una formazione più che rimaneggiata. Out Salerno e Melchionda e in campo dal primo minuto ben cinque under. Eppure l’avvio è fulminante per gli ospiti. Passa poco più di un minuto e Quitadamo illumina con un taglio verticale per Scarano, abile a tagliare l’area e infilarsi alle spalle dei difensori. L’esterno apricenese dribla anche il portiere e deposita a porta vuota il vantaggio rossoblu. L’Apricena non sembra risentire delle assenze e macina gioco di ottima qualità. Al 12’ De Bellis imita Quitadamo e serva ancora Scarano. Sembra la fotocopia del gol, ma questa volta Scarano calcia di prima intenzione e si fa respingere il tiro.
Al 14’ ancora Scarano si costruisce una bella azione largo sulla destra ma invece di servire De Bellis libero al centro tira in porta da posizione difficile. Un minuto dopo Quitadamo spara un sinistro di contro balzo dal limite che sfiora il palo. Al 18’ ancora Scarano, egoista nella circostanza, dopo aver driblato due avversari arriva sulla linea di fondo. Potrebbe servire Borrelli liberissimo in area, ma preferisce tirare da posizione impossibile facendosi respingere il tiro. L’Apricena non assesta il colpo del ko e come spesso accade nel calcio subisce il ritorno degli avversari. Al 28’ una punizione centrale dai venti metri viene scodellata in area sorprendendo i difensori apricenesi. La palla arriva a Barone che da dentro l’area non ha difficoltà a battere Ferrazzano. Passano tre minuti e il Bitritto addirittura raddoppia. Una palla persa sulla trequarti d’attacco dall’Apricena si trasforma in un fatale contropiede del Bitritto. Bozzi, servito in profondità, sorprende Cercone, entra in area e fulmina ancora Ferrazzano. Nella ripresa l’Apricena prova a riorganizzare le idee, ma non riesce a sfondare la resistenza di un Bitritto che si difende a cinque dietro lasciando a Bozzi, da solo in avanti, il compito di offendere. Per venti minuti nessuna delle due squadre riesce a pungere. Per l’Apricena l’inerzia cambia con l’ingresso di Simone Potenza (classe 2000) in attacco e l’avanzamento di Valente sulla linea mediana.
È proprio quest’ultimo a rendersi pericoloso con due conclusioni insidiose intorno alla mezz’ora, entrambe di poco fuori dallo specchio. Al 38’ l’Apricena sfrutta al meglio una punizione calciata dalla trequarti che Cercone spizza con un colpo di testa all’indietro nella porta del Bitritto. Il pareggio galvanizza gli ospiti che nel finale sfiorano il ribaltone. Al 41’ Valente è pescato in area, ma non si accorge di essere solo e colpisce debolmente di testa, senza dare la giusta direzione alla palla. Un minuto dopo ancora Valente prova a correggere di testa sul primo palo. Allo scadere un contropiede due contro uno di De Bellis e Quitadamo è male gestito dagli attaccanti rossoblu che perdono l’ultima grande occasione per vincere la gara. Tre punti che sarebbero stati fondamentali, perché ora l’Ordona ha scavalcato l’Apricena al secondo posto. E giovedì c’è il recupero da brividi contro il Cerignola al Madrepietra Stadium.
Giuseppe Del Fuoco
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