Odore di vendetta. Già, perché il Taranto, con l’Aprilia, ha un conto in sospeso che porta avanti i suoi danni dall’8 novembre 2015.
Il punto più basso della stagione dei rossoblu si è toccato in quel giorno, quando l’Aprilia beffò la compagine ionica con un gol all’81’, consegnandola ad un mare di critiche in seguito alla sconfitta contro l’ultima classificata ed all’ennesima occasione sprecata per agguantare il Nardò, a quel tempo capolista. Allo stadio “Quinto Ricci“, il Taranto giocò una partita controllata per 80 minuti, ma con possesso sterile ed attacchi velleitari. Servì una precisa punizione di Paruzza a gettare altra benzina sul fuoco già acceso a causa di prestazioni e risultati poco convincenti.
Da quell’infernale giornata, il Taranto ha conquistato 28 punti. Lo score dell’Aprilia, invece, è 15. Domenica, allo “Iacovone”, le due compagini daranno vita ad una battaglia da vincere a tutti i costi, soprattutto per il Taranto, che deve continuare ad inseguire la vetta, sfruttando il momento non ottimale della Virtus Francavilla.
“Il Taranto ha bisogno della sua gente“, così la società ionica ha introdotto l’iniziativa utile per domenica: biglietti ridotti a donne ed under 18. L’apporto dei tifosi è stato richiesto anche da Ciarcià e De Giorgi, vogliosi di sentire il calore di tanti cuori rossoblu.
Intanto, questa mattina, il Taranto si è allenato sotto la pioggia incessante, concentrandosi sul possesso palla. Segnali di un dominio territoriale programmato? Può darsi, ma, per sperare nella promozione in Lega Pro, la trama del match di domenica non dovrà essere analoga a quella della sfida di un girone fa, perché il Taranto non può più permettersi passi falsi.
Alessandro Mazzarino
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