I tre uomini simbolo della straordinaria salvezza del Carovigno si raccontano a due giorni dallo storico match di Racale.
“Al quinto del secondo tempo supplementare guadagniamo un calcio d´angolo a nostro favore, un´occasione da non fallire in gare del genere; Suti lo batte in maniera perfetta, e io, con un pizzico di bravura e un pò di fortuna, sono stato lesto a colpire la palla di testa buttandola in rete!”. Così parla, con la voce rotta dall´emozione, Thomas Lanzillotti, match-winner con la fascia di capitano al braccio del ´Basurto´. Il giovane centrocampista rossoblu, 20 anni, ha segnato, dunque, quello che per lui è il goal più importante della carriera e che, per la squadra, è la rete che decreta la salvezza. “Decidere – prosegue Lanzillotti – una partita così importante, ai tempi supplementari, con la maglia del tuo paese, con la fascia di capitano al braccio, da under, è una cosa stupenda, incredibile, meravigliosa; non ci sono parole per descrivere la mia soddisfazione: non scorderò mai quei momenti”.
Il ´miracolo Carovigno´ passa, oltre che dalla freschezza e dall´orgoglio di Thomas Lanzillotti, anche dai miracoli – appunto – di Antonio Petranca, autentica saracinesca a difesa della porta rossoblu. Sono state, infatti, almeno cinque le parate decisive del portiere carovignese, arrivato come ultimo colpo di mercato del DS Pulpito e rivelatosi acquisto quanto mai azzeccato. “Ci tenevo tanto – confessa il numero 1 – a non retrocedere, perchè non mi è mai accaduto in carriera. A parte questo, comunque, volevo ricambiare la fiducia che società e compagni hanno riposto in me, e non potevo farlo in modo migliore”. Petranca, dunque, può essere considerato come il leader tecnico e carismatico del Carovigno, il quale, a sua volta, si appoggia tutto sulle spalle robuste e sulle mani ´calamita´ del suo portierone. Osannato e amato dai numerosissimi tifosi accorsi dalla città della ´Nzegna, il classe 1985 tarantino si lascia travolgere dall´entusiasmo e dalla gioia dei suoi sostenitori: standing ovation.
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A capo della vincente spedizione carovignese, c´era ovviamente lui, il mister Giovanni De Nitto, artefice di questa incredibile impresa, creatore di questo Carovigno non sempre esaltante nel gioco, ma spesso efficace e spietato. “Sapevo – afferma l´allenatore rossoblu – che il Racale ci era superiore fisicamente e tecnicamente; per questo ho scelto per la mia squadra un´atteggiamento difensivo, puntando sulle parate di Petranca, al quale vanno tutti i miei elogi, e sui supplementari. In quella mezz´ora abbiamo dato il tutto per tutto, abbiamo giocato col coltello fra i denti, con la voglia di vincere e di non mollare mai, lottando pallone su pallone, minuto per minuto. E ce l´abbiamo fatta”. De Nitto, visibilmente entusiasta, prosegue poi con alcune considerazioni personali: “A Carovigno ho trovato la felicità, con uomini e persone straordinarie che mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili. Porterò il match di Racale sempre nel cuore; ricordo il nodo alla gola durante la partita, la gioia, le urla dei tifosi, i festeggiamenti, i pianti, gli abbracci, gli applausi: ce lo siamo meritati, siamo grandi, siamo nella storia!”.
Antonello Gioia
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