Trani – Ebbene si, dopo l’ipotesi A, l’ipotesi B ecco spuntare anche l’ipotesi R. La situazione caotica venutasi a creare non più tardi delle 24 ore dall’esordio in campionato contro il Novoli, portando allo smobilitamento di gran parte della squadra e all’addio dei dirigenti Dammacco-Caldarulo, la situazione è in questi giorni un susseguirsi di grottesche variabili risolutive.
Lo scenario prospettato dal presidente Savi, dall’ipotesi di salvare il salvabile portando a termine la stagione, ed altre vie, pare arricchirsi di un’altra suggestiva possibilità. Premettendo che non vi è ancora nulla di ufficiale, su quale delle possibili soluzioni si stia più concretamente perseguendo e concretizzabile nell’immediato, perché, nella frenesia degli eventi ogni possibile spiraglio può esser attuata, non essendoci ancora un comunicato da parte del presidente, che ufficializzi la “fumata bianca”.
Come dicevamo, tra l’ipotesi di nuovi ingressi in società che possano affiancare la dirigenza attuale, al possibile, solo aiuto economico di terzi,. Arriva la terza ipotesi.
E’ di ieri sera, l’unica notizia ufficiale secondo cui è stata avanzata una proposta da quattro tifosi che hanno chiesto: “rilevare l’intero pacchetto societario avendo alle spalle qualche imprenditore, inoltre passare ad uno di loro la presidenza”.
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Adesso c’è da attendere, in tempi stretti, quale delle soluzioni poste sul tavolo delle trattative sia la più congeniale, utile e attuabile per rassenerare l’ambiente e gli sportivi, stanchi, delusi e amareggiati di assistere a situazioni che non aiutano a creare entusiamo e fiducia nel progetto calcistico Trani calcio.
Fra tanto grigiore una nota di colore: dopo decenni di richeste, di corsi e ricorsi e di carte bollate, di predecessori presidenti i quali suggerivano che fosse concessa alla prima squadra della città la gestione del “Comunale” , ne sanno qualcosa le scomparse e rimpiante società calcistiche, come la storica “Polisportiva Trani 1929” e la rifondata ex “Fortis Trani”, oggi, il paradosso: il rischio di aver concesso la gestione triennale dell’impanto sportivo ad una società che rischia di non avere una squadra.
ENZO CHICCO
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