La brutta sconfitta di Foggia, il silenzio stampa, gli allenamenti a porte chiuse, gli appelli alla riconciliazione non sono serviti a rasserenare gli animi nonostante sia arrivata la vittoria sul Fondi. Gli strali della contestazione si sono abbattuti per tutta la partita sul tecnico Padalino, colpevole secondo la curva nord della disfatta di Foggia, foto comprese. Una situazione alquanto calda che, al momento, sembra non avere sbocchi positivi nonostante la difesa d’ufficio, a fine partita, del ds Meluso : Padalino lo conosco bene, ha atteggiamenti anche ruvidi, ma è una persona perbene, che sta dando l’anima per la squadra. Non dobbiamo abbatterci, Non è questo il momento di perdere la speranza. Mi piacerebbe che si ricomponesse il tutto nell’interesse del Lecce”. Il compito di noi cronisti è quello di raccontare i fatti, esprimere il proprio punto vista senza prendere posizioni. In questa rubrica, insieme al collega Vittorio Renna ci siamo soffermati più volte sul credo calcistico: 4 – 3 – 3 di Mister Padalino, ma le nostre osservazioni, sono rimaste solo sulla carta perché alla fine toccava e tocca al tecnico assumersi le proprie responsabilità come d’altronde ha fatto. Le sconfitte di Francavilla e Foggia ne sono la lampante dimostrazione. Nelle sette partite che mancano alla fine del campionato potrebbe succedere tutto e il contrario di tutto. Forse, per l’amore della maglia, sarebbe il caso di stringersi tutti intorno alla squadra. Non si mai.
I dati analitici della partita e su quello che potrebbe ancora succedere nelle parole del collega, Vittorio Renna :
“ Un piccolo cambiamento o un piccolo riscatto rispetto alla vergognosa partita di Foggia c’è stato. Il Lecce al contrario di quasi tutte le precedenti partite nelle quali aveva sempre “regalato” il primo tempo agli avversari, questa volta ha avuto un bell’approccio alla gara e nei primi dieci minuti ha acquisito quel 2-0 che è poi riuscito a portare fino al termine. La prestazione dei giallorossi non è stata di alto livello, ma quasi in linea con tutte le partite finora giocate. Dopo il secondo gol è sembrato come se la squadra avesse già vinto la partita non sapendo, invece, che il 2-0 è un punteggio sempre “pericoloso” perché basta un gol per riaprire i giochi. Infatti i rimanenti ottanta minuti hanno visto le due squadre quasi equivalersi, sono stati pochi i tentativi del Lecce di arrivare al terzo gol, quello della quasi sicurezza e il Fondi non si può dire che è stato l’agnello sacrificale. La squadra laziale (la 209esima venuta a giocare a Lecce in campionato, la 141esima in serie terza serie e la 19esima del Lazio) ha tentato il tutto per tutto per riaprire la partita, l’impegno c’è stato ma un pò la scarsa forza offensiva e poi la buona prestazione difensiva dei giallorossi non hanno permesso che ciò accadesse. Comunque qualche pericolo il Perucchini l’ha corso e in un paio di occasioni ha dovuto superarsi per evitare il gol. Si è, come previsto, registrata la contestazione nei riguardi di Padalino che io non condivido in toto. E’ stata una contestazione dovuta soltanto alla partita e a una foto di Foggia. Non credo che l’allenatore debba essere mandato via per così poco. Va valutata l’intera stagione nella quale sono emerse in modo chiaro alcune cose; non è riuscito a dare un’identità alla squadra pur avendo schierato ben 33 giocatori (27 giocatori in campionato più 7 in Coppa Italia), non ha minimamente pensato ad un gioco efficace sulle corsie laterali, ha avuto ben nove centrocampisti ma non ha saputo creare un bel reparto al centro del campo, in attacco non abbiamo mai visto due vere punte attaccare la porta avversaria e il povero Caturano è da due mesi fermo a quota 16 quando con un altro tipo di gioco (non il sempre bocciatissimo 4-3-3) avrebbe potuto attestarsi intorno ai 25 gol, il non idoneo utilizzo di Lepore (da capitano a …. panchinaro, ieri era squalificato), la cessione, a gennaio, di tre difensori (Vinetot, Freddi e Contessa) sostituiti dal solo e modesto Agostinone e potremmo continuare ancora per molto. Ma ci fermiamo qui. La vittoria del Foggia a Catania ha quasi spento del tutto le residue speranze di promozione. A questo punto possiamo dire che il campionato lo sta vincendo la squadra più forte se non altro perché ha commesso molti meno errori del Lecce. E’ certamente un grosso peccato veder fallire per il quinto anno di seguito la tanto attesa e sospirata promozione tra i cadetti. Un’ultima annotazione statistica sulla partita; Giuseppe Maimone è stato il 500esimo marcatore, in campionato, nella storia del Lecce (il primo fu Francesco, detto “Ciccio”, Meo che novant’anni fa, il 6 novembre 1927, nella partita Aversana – Lecce 1-1 segnò il primo storico gol del Lecce)”.
Mimmo De Gregorio
Foto di Andrea Stella
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