Centrato il passaggio ai quarti, al Lecce il sorteggio gli ha riservato l’Alessandria, prima partita il 31 maggio al “Via del Mare”, ritorno il 4 giugno. Dopo la gara con la Sambenedettese, il sogno continua su basi solidi. La prestazione di Cosenza e compagni con il passare dei giorni continua a crescere di tono. Nello zero a zero contro i marchigiani è mancato solo il gol per le parate del portiere Pegorin (migliore in campo), ma anche dalla mancanza di lucidità sotto rete e da un eccesso di egoismo da parte di qualche giallorosso. Una partita con qualche patema d’animo nel finale, ma tutto sommato una serata che ha visto ancora una volta gli Undicimila del Via del Mare, curva nord in primis, sostenere la squadra senza un attimo di sosta e salutare il passaggio ai quarti con un coro pieno di fiducia e di speranza: “Robertino portaci a Firenze”.
Un punto di vista condiviso dall’ Avv. Oronzo Valletta :
“Un Lecce che continua a crescere.
Ieri tutti sono stati concentrati al massimo, attenti, grintosi e determinati, con un gioco piú intenso e veloce come non si vedeva da tanto.
Sono state create caterve di palle gol e chissá che, non avere segnato, incredibilmente (egoismo e imprecisione davanti vanno subito eliminati), non serva a dare alla squadra ancora piú grinta e cattiveria agonistica di ieri”.
Il giorno dopo, come di consueto, ci piace affidarci alle serene riflessioni del collega Vittorio Renna :
“ E così il Lecce passa ai “Quarti” e lo fa meritatamente. Sia domenica scorsa che ieri, in casa, la squadra si è espressa a buoni livelli (per onestà dobbiamo dire, però, non eccellenti). Sono state due partite che hanno fatto capire che il Lecce non è inferiore alle altre squadre. Non lo diciamo noi che siamo chiaramente di parte, ma sono stati il presidente e l’allenatore della Sambenedettese che in sala stampa hanno confermato che a passare il turno è stata la squadra migliore nelle due partite giocate e hanno pure detto che tra le quattro migliori c’è senz’altro il Lecce; sono state dichiarazioni di circostanza? non credo. E’ chiaro che ora la musica cambia e anche di molto. Non ci saranno più i vantaggi avuti finora (saltare la prima fase e avere il vantaggio della classifica negli “ottavi”). Ieri il Lecce, pur disputando una buona partita, pur creando quasi dieci azioni-gol (in nessuna partita della precedente gestione si era visto qualcosa del genere), ha evidenziato alcune cose che non girano ancora a tutto volume. I troppi errori in fase realizzativa non saranno più ammissibili nelle prossime partite. Secondo noi ci sarebbe il modo di ovviare a questa grave carenza. Perché non far giocare insieme Caturano e Marconi? Ma esiste una legge che vieta al Lecce di giocare con le due punte? Ma quale squadra ha due “punteros” del genere? Ormai mi sono convinto che il nostro bravo mister non arriverà mai a tanto, ma questo sarà, forse, un grosso e imperdonabile errore. Ieri abbiamo ancora una volta avuto la prova che Doumbia non è assolutamente una punta (grida ancora vendetta quell’azione molto….. personale) e che il suo ruolo è uno solo: quello di cursore sulla fascia sinistra. Mi riconosco che sono un “sognatore”, ma se sulle due corsie laterali ci fossero Lepore a destra e Doumbia a sinistra e, scusatemi se mi ripeto e insisto, in avanti ci fossero le succitate due punte, sono convinto che la squadra sarebbe molto più forte, molto più incisiva e molto più pericolosa nei pressi e dentro l’area di rigore.
In questo momento non vogliamo in nessun modo e per nessun motivo fare o alimentare polemiche; lasciamo lavorare in tutta tranquillità mister Rizzo. Qualcosa è cambiata in quest’ultimo mese. Ora basterebbe un leggerissimo accorgimento in avanti (non guasterebbe anche un pizzico di fortuna, necessaria in questo particolare tipo di partite) e siamo più che convinti che Firenze non è poi tanto ….. lontana”.
Mimmo De Gregorio
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