Pubblichiamo una lettera piena di amarezza e delusione del calciatore dilettante Nico Minenna che sta seriamente meditando di appendere le scarpe al chiodo.
“Non è questo il calcio che sognavo da bambino”.
Non è una frase fatta ma è semplicemente la realtà, associata a tanta rabbia di chi come me è vittima di comportamenti scorretti e disonesti. Succede molto spesso nel calcio dilettantistico, nulla di scritto e dichiarato, dove a farne le spese siamo sempre noi ragazzi appassionati e innamorati di quel pallone! Dovrebbe essere uno sport pulito ed invece è un mondo che spesso è fatto da gente incompetente e per niente professionale.
Perché dico questo? Mi è capitato di lasciare l’U.S.San Salvo al mercato dello scorso Dicembre per motivi vari e non mi hanno rimborsato due mesi, “Ti pagheremo prima di natale” mi dicevano ma sono ancora passati due ma sono ancora qui ad aspettare e consapevole che quei soldi siano ormai persi. Film visto e rivisto! Ma non è finita…
Approdato al Terlizzi “Calcio” e dopo un mese e mezzo di duro lavoro su quel rettangolo di gioco ho riportato la lesione retto femorale di 2,5 cm. Stop due mesi e stagione finita, ma insieme alla stagione sono finito anch’io perché la società mi ha mandato a casa senza pagarmi le cure mediche e gli stipendi che mi spettavano fino alla fine del campionato.
Forse dopo quest’ultima esperienza negativa smetterò di giocare, ma volevo ricordare a tutti questi soggetti che il calcio è passione, professionalità e correttezza”.
Il calcio non è infamità!”.
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