Non c’è da stupirsi se gli spalti sono semivuoti. Spicca la presenza di uno striscione chiaro ed evidente con su scritto “LA NOSTRA ASSENZA È UN GESTO DI DIGNITÁ CONTRO CHI HA DISTRUTTO LA NOSTRA SOCIETÀ”. È evidente in questo messaggio la delusione dei sipontini.
Il calcio d’inizio è del San Severo. Il Donia passa subito in vantaggio al 16^ con La Porta e, pochi minuti dopo, raddoppia con La Forgia. In tutti e due i casi, Longobardi nulla può.
Dopo tante azioni non finalizzate, finisce il primo tempo con due minuti di recupero assegnati.
Buona prima frazione del Donia con Mancano in panchina, carattere e voglia di vincere prevalgono su un avversario molle e remissivo.
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Ma il “copione” dell’intera stagione si ripete: il San Severo nella ripresa dimezza subito lo svantaggio con Palumbo. La difesa del Donia da quel momento inizia a scricchiolare. Per proteste, il tecnico giallorosso viene “invitato” ad abbandonare il suolo di gioco.
Anche Mbounga segna, facendo pareggiare il San Severo.
Il Donia potrebbe riportarsi in vantaggio, prima con Amendola e poi con Kebbeh, ma la mira è sbagliata.
Termina dunque 2-2 il derby foggiano tra Donia e San Severo, un punto inutile per entrambi.
Michela Rinaldi
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