Già salvo ed appagato dopo il pareggio per 1-1 ottenuto al “Nello De Simone” con il Siracusa, Gianfranco Mancini non sembra essersi rilassato in quest’ultima settimana. Anche per le ultime due ininfluenti sfide del girone C del campionato di serie C il tecnico del Bisceglie ha chiesto ai propri uomini di non abbassare la guardia, a cominciare dall’ultimo impegno interno della stagione con una Casertana desiderosa di consolidare un miglior piazzamento play-off: «Con i ragazzi in settimana abbiamo discusso delle nostre motivazioni. Dopo aver raggiunto lo scopo salvezza in quel di Siracusa eravamo molto rilassati ma ho comunque chiesto loro di chiudere davanti al pubblico del Gustavo Ventura nel migliore dei modi facendolo con impegno, dedizione e sacrificio. Questo gruppo giovane ha centrato l’obiettivo nonostante gli alti e bassi vissuti e con una società neopromossa che ha un’ossatura da rafforzare e consolidare. Sono contento anche del lavoro eseguito dagli stranieri nel corso della mia gestione» ha aggiunto il trainer nerazzurro stellato «In quanto hanno assimilato i modi di fare calcio in Italia ambientandosi al meglio. Questo è il punto di partenza importante per il futuro nonché per la prossima stagione, a prescindere da mie eventuali conferme. Ci sono massimo dodici elementi che possono formare lo zoccolo duro per un importante progetto a lungo termine. La dirigenza ha messo in rosa dei giovani di grande valore per un rapporto qualità-prezzo ottimale rispetto alle altre compagini».
Il tecnico di Polignano dichiara alla stampa quale è stato l’ingrediente che ha messo personalmente nel calderone nerazzurro per chiudere il discorso salvezza con due giornate d’anticipo: «Un punto a mio favore? La tranquillità che ho infuso ai ragazzi. Diciamo che è stato facile entrare in corsa in quanto il precedente allenatore aveva già modellato bene la squadra svolgendo comunque un buonissimo lavoro. Quello che contava era ridare equilibrio a questa squadra, far guardare in faccia la realtà a questi ragazzi distribuendo le dovute responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi finali. Bisognava motivarli, bisognava soprattutto far giocare tutti, dimostrando che ognuno aveva qualcosa da dare. Per me è stato tutto in discesa anche per le solide qualità umane di questo gruppo».
Mister Mancini non si fida molto del team dei falchetti guidati da Luca D’Angelo: «La Casertana è la squadra più difficile da sfidare. Nel girone di ritorno ha fatto ben trentadue punti, tanti quanti ne ha fatti il Trapani secondo in classifica. Uno squadra che già giocava bene prima, rinforzata maggiormente nel mercato invernale. Giocano bene e sono ostici; avrei preferito affrontare una squadra con meno rabbia o già con i giochi chiusi come noi. Però non voglio sfigurare».
Un pensiero va anche ai giovani, formatisi positivamente a piccoli passi all’ombra di Petta e compagni e pronti a giocarsi le proprie carte negli ultimi due impegni ufficiali. «La formazione dei giovani è molto graduale e delicata. Bisogna farli crescere con calma ed attenzione senza farli bruciare. Sicuramente daremo qualche possibilità di scendere in campo senza mandarli allo sbaraglio».
Infine un pronostico su chi potrebbe vincere i play-off, esulando da chi conquisterà l’accesso diretto alla cadetteria: «Il miglior patrimonio giocatori dico che è collocato nel girone B ma agonisticamente il più intenso è proprio quello nostro. Credo però che la quarta squadra salirà in B a braccetto con il Padova dal proprio girone».
Saranno ventiquattro i calciatori convocati per la gara di domenica 29 aprile con fischio d’inizio alle ore 17:30. Gli unici a mancare all’appello l’indisponibile Toskic e lo squalificato D’Ursi.
Da ricordare altresì che la Prefettura di Barletta-Andria-Trani ha vietato la trasferta ai tifosi campani disponendo l’apertura della curva ospiti a favore di altri tifosi del Bisceglie Calcio. Il costo del ticket per accedervi è di cinque euro. Il match sarà diretto dal signor Andrea Capone di Palermo, supportato dagli assistenti Thomas Ruggieri di Pescara e Felice Sante Marinenza di L’aquila.
Bartolomeo Pasquale
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