Sicuramente quella interrotta tre settimane da non potrà mai considerarsi la sua migliore stagione, ma Leandro Guaita, 33enne esterno argentino del Taranto guarda avanti, in attesa che la pandemia di Covid-19 possa rallentare e consentire il graduale ritorno alla normalità.
Come sta trascorrendo questo tempo sospeso?
Come tutti, chiuso nella mia casa qui a Taranto. Siamo ovviamente preoccupati per l’escalation di contagi che si sono registrati in Italia ed osserviamo scrupolosamente le indicazioni fornite dal Governo. Ora la priorità è quella di preservare la salute, per il calcio ci sarà tempo dopo, quando tutto questo sarà alle spalle. È chiaro, però, che nel frattempo cerco di mantenermi in forma attenendomi alle schede di allenamento che settimanalmente il nostro preparatore atletico ci invia. Purtroppo non tutti abbiamo a disposizione giardini o cortili per svolgere attività all’aperto e chi, come me, deve lavorare in casa, è molto limitato.
Tornando con la mente a qualche settimana fa, c’è il rammarico per un campionato che il Taranto e Guaita non hanno vissuto da protagonisti come ci si attendeva.
Il calcio è uno sport di quadra, e come tale va vissuto e valutato. Da qui si può tranquillamente desumere che il mio rendimento è stato in linea con quello di tutto l’organico. So di aver reso molto meno rispetto al passato, ma purtroppo in questa annata tutto ha girato per il verso sbagliato. A cominciare dalla gara con il Brindisi. Psicologicamente quella falsa partenza ha prodotto effetti disastrosi sul piano dell’entusiasmo. La piazza ha cominciato a mugugnare e, nonostante le successive tre vittorie, non siamo riusciti a mantenere la continuità necessaria. Se le analizziamo tutte, le nostre sconfitte, ci renderemo conto che c’è sempre stato qualche episodio che ci ha penalizzato. L’unica volte, forse, che la fortuna ci aveva baiato le gote è stata quando abbiamo agguantato il pareggio nella gara interna contro il Cerignola. Gioia effimera, subito vanificata dalla sconfitta a tavolino. Anche quella per noi è stata una mazzata.
Cosa c’è nel futuro di Guaita, ammesso che si riesca a riprendere a giocare?
Io mi auguro ci sia il Taranto. Spero di avere un’altra opportunità.