I campionati dilettantistici non riprenderanno ed in gioco c’è anche la sopravvivenza economica di tante società: è questo il pensiero di Imbriano, delegato e responsabile della FIGC a Foggia.
In un’intervista rilasciata alla redazione sportiva della Gazzetta del Mezzogiorno, Imbriano ha rivelato gli esiti di un direttivo regionale della LND, convocato per studiare le ipotesi di una possibile ripresa dell’attività agonistica.
Il responsabile della Delegazione Foggiana ha sottolineato come non ci sia unicità di pensiero da parte delle più di 60 società della provincia. Peraltro, i tesserati delle società “con l’approssimarsi del periodo estivo – sottolinea Imbriano- intravedono delle concrete opportunità di lavoro e quindi non è facile ripartire”.
Sulla ripresa gravano anche problemi strutturali ed organizzativi: “si dovrebbero sanificare tutte le strutture mettendole in sicurezza. Inoltre, bisognerebbe avere medici a disposizione per effettuare tamponi a tesserati“, mentre negli stadi e sugli spalti bisognerebbe osservare le norme sul distanziamento sociale.
La soluzione delle gare a porte chiuse fa paura, per le possibili richieste di risarcimento delle società per le perdite economiche subite.
Insomma, per la ripresa occorrono tante risorse. Di qui la giusta osservazione, che condividiamo e facciamo nostra: “quante società avranno la voglia e soprattutto la forza di ripartire?“