Il capitano dell’Audace Cerignola, Domenico Di Cecco, a “La Puglia Nel Pallone” ha fatto il punto sulla situazione globale del calcio, soffermandosi poi sul campionato del Cerignola fino allo stop e sulle prospettive future del club gialloblu.
Queste le sue dichiarazioni: “la ripartenza ad oggi è impossibile, anche in Serie A, visto che hanno riscontrato alcuni atleti positivi dopo i primi allenamenti. La stagione la si può considerare conclusa, speriamo si possa riprendere il prossimo anno. Il danno economico sarà enorme: non vi saranno sponsor e abbonamenti, perciò i presidenti faranno spese a fondo perduto, rimettendoci tanto. Non capisco il perchè dei mancati ripescaggi, visto che in C vi sono più società che non adempiono le spese e che hanno totalizzato pochissimi punti. Se non retrocedono faranno un altro campionato a livelli bassi, senza aggiungere nulla. C’è bisogno di meritocrazia, se hai fatto pochi punti e non hai pagato gli stipendi devi retrocedere. Noi, come – torna indietro parlando anche della sfortuna del club ofantino, riguardo al mancato approdo in terza divisione della scorsa annata – lo scorso anno anche nel corso di questo siamo stati penalizzati. Ahimè dopo quello che è accaduto lo scorso anno non ci meravigliamo di nulla. Quest’anno abbiamo subito i danni del mancato ripescaggio, non avvenuto nonostante due ricorsi al Tar vinti. Per fortuna dopo l’arrivo di Feola abbiamo fatto molto bene e siamo arrivati a -5 punti dal Bitonto. Quest’ultimi hanno meritato e devono salire, ma non sapremo mai come sarebbe terminato il campionato se fosse continuato”.
“Siamo – conclude parlando della questione stipendi – tutti bravi a rinunciare a parte dello stipendio quando si gioca in club prestigiosi. Al contrario non lo è per giocatori di Serie C e Serie D, che vivono di questa mensilità e che hanno mutui e prestiti da pagare”.