Ancora pochi giorni di attesa, poi inizierà il processo sportivo che potrebbe mutare il destino di alcuni club di Serie C e D, cambiare qualcuno dei verdetti maturati al termine della stagione scorsa. Il 31 agosto prossimo si terrà infatti l’udienza di primo grado, a Roma presso il Tribunale federale nazionale, sull’inchiesta che riguarda la presunta combine avvenuta nel maggio del 2019 nella gara di Serie D Picerno-Bitonto, terminata con la vittoria dei lucani. Secondo l’accusa sarebbe stato alterato il regolare svolgimento della partita per favorire, in cambio di denaro, la promozione in C del Picerno. Deferiti giocatori, dirigenti e società. Il Foggia ha deciso di costituirsi in questo processo quale parte terza interessata: in caso di revoca della promozione in C al Bitonto, al club rossonero spetterebbe il salto di categoria per sostituire in Lega Pro la società barese.
«Chiedere di essere ammessi ad un processo sportivo come parte terza interessata è come costituirsi parte civile in un processo penale – spiega l’avvocato Eduardo Chiacchio, legale del club rossonero, tra i massimi esperti in Italia di diritto sportivo -. Il Foggia chiederà di essere ammesso al dibattimento: lo fa per tutelare, legittimamente, i suoi interessi, far valere le sue ragioni. Lo stesso fece l’Entella due anni fa, quando ci fu il processo a carico del Foggia, a cui veniva contestato un illecito amministrativo».
Entro una settimana, presumibilmente, il club rossonero saprà se nella stagione 2020/21 potrà disputare la Lega Pro o dovrà partecipare di nuovo al campionato di Serie D. Il verdetto è atteso il 31 agosto, al massimo nella giornata successiva. «La sentenza di primo grado è immediatamente esecutiva – chiarisce l’avvocato Chiacchio – e potrebbe arrivare la sera stessa dell’udienza. Ciò non esclude che il secondo grado possa ribaltare quanto deciso in primo grado. L’iter completo si compone di cinque gradi di giudizio. Tre gradi di giustizia sportiva: Tribunale federale, Corte federale d’appello, Collegio di garanzia dello sport istituito presso il Coni. Due gradi di giustizia amministrativa: Tar e Consiglio di stato. In genere, dopo i primi due gradi di giudizio endofederali, viene dato il via ai campionati secondo quanto è stato deciso nel processo».
La posizione più grave è quella del Bitonto, a cui vengono contestate responsabilità diretta e oggettiva. «Previsioni non ne faccio – precisa il legale del Foggia –, non è mia abitudine e non sarebbe saggio. Non abbiamo avuto al momento accesso agli atti. Di questo procedimento sappiamo per ora solo dei deferimenti e ciò che è emerso dalle cronache di stampa. In ogni processo può accadere di tutto. Bisognerà vedere come andrà il dibattimento, in quanti interverranno. Questo processo è delicato, particolare, spinoso: potrebbe determinare nuove promozioni e retrocessioni. L’Entella due anni fa era convinto che il Foggia sarebbe stato retrocesso in C, invece così non fu. L’illecito sportivo è ritenuto, comunque, un reato più grave di quello amministrativo. E sembra che in questo caso alcuni giocatori abbiano ammesso le proprie responsabilità e che l’illecito non sia stato solo tentato, ma consumato. Cosa che rappresenta un’aggravante. Vedremo cosa accadrà. Il Foggia cercherà di far valere le sue ragioni e tutelare i suoi interessi», conclude l’avvocato Chiacchio.