Bari-Latina, mai una partita banale. Visto da fuori il match tra biancorossi e pontini sembra non avere molto significato storico: due città diverse, numero di abitanti completamente opposto e una storia che ha visto le due squadre incrociare gli scudi solo una manciata di volte negli anni ’50. Tutto questo sino alla stagione 2013/2014 quando Bari e Latina incrociarono ancora una volta il loro cammino ma stavolta lo scontro ebbe un peso specifico notevole.
Per Bari quel 2013/2014 è un anno particolare: nella prima metà di campionato, i biancorossi di Alberti e Zavettieri sono impelagati nella zona salvezza in Serie B. La squadra fatica, c’è contestazione verso la famiglia Matarrese e i tifosi allo stadio non ci mettono più piede da tempo. Tutto cambia a marzo: i Matarrese consegnano al Tribunale di Bari i libri contabili sancendo, cosi, il fallimento del club di Via Torrebella. Quella che sembrava una tragedia economico/sportiva si trasforma ben presto in qualcosa di magico: i tifosi tornano allo stadio e quelli che sembravano 11 anatroccoli in campo diventano di colpo 11 principi vestiti di bianco e di rosso. Il Bari inanella una serie impressionante di risultati utili e, dalla zona retrocessione, termina il campionato in zona playoff. La sfida a Crotone è una formalità per una squadra che sembra ormai invincibile: 3-0 in Calabria e semifinale contro il Latina. In città c’è un fermento che non si vedeva da anni: per la sfida ai laziali si prevede il pubblico delle grandi occasioni e cosi sarà. I tifosi biancorossi bruciano in fretta e furia i biglietti per l’astronave di Renzo Piano che, dopo anni bui, torna ad illuminarsi. Quel caldo pomeriggio di giugno saranno oltre 50.000 i tifosi presenti al San Nicola nella semifinale di andata. Il match è duro, il Latina è una squadra tosta e compatta che aveva già espugnato il San Nicola qualche mese prima in campionato. I pontini, allenati da Breda, vanno in vantaggio su un azione viziata da un fallo sul portiere biancorosso Guarna. I galletti non ci stanno e ribaltano il match con i due attaccanti Cani e Joao Silva. Tutto perfetto ma quando il match sembra finito l’ex biancorosso Ristovski tira fuori dal cilindro il gol che regala il 2-2 agli ospiti. Un gol, quello del terzino macedone, che si rivelerà fondamentale visto che al ritorno la partita terminerà ancora 2-2 ma il Latina passa in finale per la miglior classifica. Una finale strappata ad un gruppo e una città che avrebbero meritato di giocarsi le proprie carte fino alla fine. A distanza di oltre 7 anni la situazione è cambiata. Bari e Latina hanno salutato entrambe il campionato di Serie B e, dopo alcune vicissitudini societarie, sono a caccia della risalita.
Il Bari di Mignani arriva al match con il vento in poppa complice la bella e convincente affermazione di Andria. Il 3-0 rifilato alla Fidelis ha ridato alcune certezze che si stavano un pò smarrendo dopo alcune opache uscite. Sabato, alle 17.30, il tecnico biancorosso dovrebbe disegnare il suo Bari con il classico e collaudato 4-3-1-2: in difesa possibile turno di riposo per Emanuele Terranova. Il difensore, ex Cremonese, sta guidando la carretta da inizio stagione e, complice la diffida che grava su di lui, potrebbe rifiatare lasciando spazio a Gigliotti. A centrocampo possibile nuova chance dal primo minuto per Davide Di Gennaro: l’ex Cagliari fatica ad entrare in forma e potrebbe avere una chance dando il cambio a Mattia Maita. In avanti, Walid Cheddira potrebbe riprendere il posto in attacco al fianco di Mirco Antenucci (con la doppietta alla Fidelis, il bomber molisano è entrato ufficialmente nella top 10 all-time dei goleador biancorossi). In classifica, il Bari è primo e la vittoria contro il Latina sarebbe un passaggio importante prima di un trittico di partite difficili che chiuderanno il girone di andata di Simeri e soci. Il Bari, infatti, sarà impegnato contro Avellino, Taranto nel derby e Palermo.
Di contro, i biancorossi troveranno un Latina che, dopo un inizio balbettante, è un periodo di forma eccellente. I nerazzurri allenati dall’ex centrocampista Di Donato vengono da tre vittorie nelle ultime quattro uscite. Un ruolino di marcia che ha fatto schizzare i laziali dalla zona retrocessione a ridosso della zona playoff. Da segnalare, nell’organico pontino, la presenza di Andrea Esposito e Jefferson entrambi presenti in quel Latina che nel 2014 si giocò la Serie A con i galletti.
Antonio Genchi