Caso plusvalenze, cosa rischia la Juve? Dipende dalle prove

Caso plusvalenze, cosa rischia la Juve? Dipende dalle prove

Multe, penalizzazioni, anche l’esclusione: il ventaglio delle sanzioni della giustizia sportiva è molto ampio

Due ipotesi di reato. Nell’ordinanza dei sequestri firmata dai tre pm di Torino nell’indagine “Prisma” che vede sotto indagine la Juve, il suo presidente e altri quattro dirigenti, si fa riferimento all’articolo 2622 del Codice civile, “false comunicazioni sociali delle società quotate”, e all’articolo 8 del decreto legislativo 74/2000, “emissione di fatture e documenti per false operazioni”. Sul primo filone, la norma punta il dito su amministratori e dirigenti che “nelle comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico consapevolmente espongono fatti materiali non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti”. La pena va dai tre agli otto anni di reclusione. Nel decreto legislativo, invece, ci si riferisce a eventuali vantaggi fiscali delle operazioni, prevedendo un quadro sanzionatorio che va da 18 mesi a sei anni.

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