Metabolizzato il pirotecnico pari interno contro il Catania per 3-3, il Bari si appresta ad iniziare un tour de force che vedrà impegnati i galletti in 8 partite condensate in poco più di una ventina di giorni. Periodo cruciale, dunque, tra fine mese e febbraio che darà molte risposte sul campionato della banda di Mignani.
Domenica, Antenucci e soci saranno ospiti della Paganese alle ore 14.30 (sfida inizialmente prevista alle 17.30) con un occhio che sarà, inevitabilmente, proiettato al calciomercato che chiuderà i battenti il 31 gennaio. Il diesse Polito è al lavoro per sistemare gli esuberi e chi ha espresso la volontà di lasciare Bari per cercare più minutaggio altrove. In settimana, l’ex ds della Juve Stabia ha concluso la rescissione consensuale con Bolzoni che, quindi, è libero di accasarsi altrove. Il centrocampista, scuola Inter, lascia Bari raccogliendo 33 presenze ed un gol nel campionato vinto in Serie D agli ordini di Giovanni Cornacchini. Altra partenza in mezzo al campo è quella di Lorenzo Lollo: il classe 1990, è passato in prestito al Legnago liberando uno slot per un possibile nuovo arrivo che sembra corrispondere al nome di Raffaele Maiello. Sembra ormai chiusa, infatti, la trattativa con il Frosinone per il centrocampista scuola Napoli che andrebbe ad irrobustire a livello quantitativo e qualitativo la zona nevralgica del campo. Altro calciatore in procinto di cambiare aria è Manuel Marras: l’esterno ex Livorno nel 4-3-1-2 di Mignani è sempre stato impiegato in un ruolo adattato ed è pronto a trasferirsi al Crotone con un prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza dei pitagorici.
L’infortunio di Ruben Botta rimediato contro il Catania (circa un mese di stop per l’argentino) e la contemporanea partenza di Marras hanno portato a valutazioni per il ruolo di trequartista. In organico ci sarebbero Nicola Citro e Davide Di Gennaro per ricoprire quel ruolo con caratteristiche diverse ma nè l’ex Trapani ne l’ex regista del Cagliari sembrano convincere al momento. Ecco perchè, infatti, si è fatto un nome che ha diviso parecchio la piazza ossia quello dell’ex biancorosso Cristian Galano. Il calciatore foggiano ma barese di adozione è in rotta di collisione con il Pescara anche grazie ad un rapporto mai realmente decollato con Gaetano Auteri, ex tecnico del Bari e alla guida degli abruzzesi in questa stagione. Galano, classe 1991, è il classico esterno di destra e nel modulo attuale sono tante le perplessità su un suo possibile utilizzo un pò come era successo proprio con Marras. Il calciatore, inoltre, è reduce da una stagione passata più tra panchina e tribuna che in campo: solo 8 presenze (e spesso da subentrante) condite da un gol siglato ad agosto in Coppa Italia. La piazza è al momento spaccata sul ritorno per la terza volta del calciatore in Puglia: da una parte ci sono i dubbi prima descritti, dall’altra c’è la voglia di tornare ad ammirare quel calciatore che con le sue prodezze è stato ribattezzato il Robben di Puglia.
In campo, come detto, il Bari sarà impegnato contro la Paganese con una formazione tutta da decifrare per il tecnico Mignani. Mancheranno sicuramente in Campania Ruben Botta cosi come gli squalificati D’Errico e Pucino. Da valutare le condizioni, inoltre, le condizioni di Manuel Scavone e Raffaele Bianco con il primo tornato ad allenarsi solo oggi in gruppo. Sicuri di un posto Mattia Maita e Alessandro Mallamo con la speranza di tesserare in tempo Maiello e renderlo disponibile per la trasferta al “Torre”. In attacco, possibile il rientro di Paponi dal primo minuto mentre sull’out di destra Belli prenderà il posto di Pucino.
Di contro, il Bari troverà una Paganese reduce dal pari esterno con il Taranto e che all’andata ha imposto il pari al “San Nicola” per 1-1. Gara sfortunata, quella, per il rigore fallito da Mirco Antenucci, l’infortunio di Di Gennaro e l’espulsione di Bianco che fu appiedato per tre giornate. Un girone dopo, i campani sono impelagati in zona playout nonostante un inizio di campionato che faceva presagire ben altre fortune per la squadra di mister Grassadonia.
Antonio Genchi