Chi aveva dubbi sul Bari e pensava ad una squadra già in vacanza è rimasto, senza dubbio, deluso. I biancorossi contro un Avellino in piena lotta playoff vince per 1-0 grazie ad un bolide di Mattia Maita nel primo tempo e consolida il primo posto.
Tutti convocati per Michele Mignani che però non può contare per malanni fisici su Pucino e Ruben Botta. Il tecnico dei biancorossi fa un leggero turnover in campo con Simeri e Scavone titolari per far rifiatare Cheddira e D’Errico. In difesa maglia da titolare e fascia al braccio per Valerio Di Cesare al fianco di Emanuele Terranova. L’Avellino si presenta a Bari forte del secondo posto in classifica a causa dei punti tolti dal fallimento del Catania. Gli irpini devono fare a meno dell’ex biancorosso Riccardo Maniero e si affidano ad un 3-5-2 con Di Gaudio e Murano in attacco.
La cornice di pubblico è da brividi: ben 22 mila i tifosi biancorossi accorsi al “San Nicola” per festeggiare la conquista di quella Serie B che mancava da 4 anni. L’impianto di Via Torrebella esplode già al minuto 9 con Simeri che di testa insacca ma l’arbitro strozza in gola l’urlo di gioia annullando la marcatura per un irregolarità. L’Avellino risponde con Murano ma il tiro a giro dell’ex punta del Potenza si perde ampiamente fuori dalla porta difesa da Gigi Frattali. La gara scorre via sino al vantaggio, stavolta buono, del Bari: sugli sviluppi di una punizione, il pallone capita a Mattia Maita che dai 25 metri fa partire un missile terra-aria che si insacca nonostante il volo di Forte. Festa grande al “San Nicola” con il 4 biancorosso che festeggia con il leggendario trenino di Guerrero memoria sotto la Curva Nord. 1-0 e secondo gol stagionale per il centrocampista messinese dopo la rete messa a segno nel derby col Foggia.
Nella ripresa fuori l’autore del gol partita e dentro Bianco. L’Avellino prova ad impensierire il Bari anche grazie agli ingressi di Tito e Kanoutè che dimostra di essere subito molto vivace. L’attaccante senegalese, autore del gol avellinese nella gara di andata, prende in mano le redini dell’attacco e al minuto ’68 reclama un calcio di rigore per un uscita dubbia di Frattali. Il duello tra la punta ospite e il portiere biancorosso si rinnova 4 minuti più tardi con un colpo di testa sottomisura che sembra destinato al gol ma un balzo felino dell’ex portiere del Parma nega il pareggio. L’Avellino è affamato di punti e al minuto 78 va ancora vicino al pareggio con Plescia ma è ancora superlativo Frattali a sbarrare la strada alla punta campana. Frattali (ex dell’incontro avendo militato nell’Avellino dal 2014 al 2017) si guadagna ancora gli applausi del “San Nicola” quando interviene in maniera perfetta ancora su uno scatenato Kanoutè. Nel recupero, c’è spazio solo per una fastidiosa corrida dopo un brutto intervento subito da Cheddira: ne fanno le spese Gautieri e il secondo portiere Pane espulsi dall’arbitro. Triplice fischio e festa biancorossa con la capolista che non lascia neanche le briciole.
Grandissimo segnale di forza del Bari che, con la testa ai festeggiamenti, fa una gara attenta contro un avversario giunto in Puglia con le ambizioni di rovinare la festa. L’Avellino, per onestà di cronaca, ha creato molto di più ed avrebbe meritato anche il pareggio ma quest’anno è l’anno del Bari. Sabato appuntamento allo “Iacovone” per il derby con il Taranto nel turno pre-pasquale e poi chiusura in casa contro il Palermo di quel Brunori nome che sembra piacere per il prossimo anno.
Bari (4-3-1-2): Frattali; Belli, Terranova, Di Cesare, Ricci; Maita, Maiello, Scavone; Mallamo; Simeri, Antenucci. All. Mignani.
Avellino (3-5-2): Forte; Silvestri, Scognamiglio, Bove; Ciancio, Aloi, De Francesco, Kragl, Mignanelli; Di Gaudio, Murano. All. Gautieri.
Antonio Genchi