Nei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità di Gianluca Frascati come nuovo Ds del Barletta. Un rinforzo importante, per i biancorossi, che rafforzano con un uomo di provata esperienza in categoria il pacchetto dirigenziale.
In esclusiva ai microfoni di calciowebdilettanti, abbiamo ascoltato proprio il Ds barlettano e con lui abbiamo discusso di varie tematiche legate all’ambiente della squadra che porta in giro per la Puglia i colori della Città Di Eraclio.
Direttore, in una situazione “normale”, il direttore sportivo è la prima figura che viene scelta in una società. A Barletta questo ordine non è stato rispettato e lei è arrivato con allenatore e squadra già fatte. Pensa che questo potrà creare degli equivoci in futuro?
Assolutamente no. Con il tecnico (Pizzulli) c’era un rapporto di amicizia e stima anche se non abbiamo mai lavorato insieme ma ci siamo soltanto sfiorati a Monopoli. Divergenze non ci saranno anche perché con Massimo è molto semplice lavorare, è una persona intelligente con la testa si di allenatore ma che capisce bene le esigenze dei calciatori. Con lui basta anche uno sguardo e ci siamo capiti. Sappiamo entrambi che è una situazione difficile ma allo stesso tempo semplice in un progetto serio che non c’entra niente con persone che sono state a Barletta sino a qualche tempo fa. I soci non si mettono in tasca nulla anzi…
Che squadra ha trovato e dove può arrivare questo Barletta?
Noi dobbiamo salvarci il prima possibile. Se continueremo a giocare cosi non dobbiamo porre dei limiti ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti. Ho trovato un gruppo straordinario e non solo la squadra anche lo staff tecnico e dirigenti. Un piccolo aneddoto: alle 6.42 mi ha contattato il segretario per una questione di magliette e gli ho risposto 7-8 minuti dopo. Mettiamo a disposizione il nostro entusiasmo e la nostra competenza mantenendo ognuno il proprio ruolo. Ci tengo tantissimo a quello che sto facendo.
Pensando alle gare con Molfetta e Uc Bisceglie, possiamo cambiare il nome da “Zona Cesarini” a “Zona Sguera”?
Eheheh. La zona Sguera è una dimostrazione del lavoro della squadra e dello staff che è molto unito e coeso. Il discorso di fare gol al 92esimo non è solo fortuna ma anche la mentalità dell’allenatore che dice sempre che la gara finisce quando sei nello spogliatoio a farti la doccia. Col Bisceglie meritavamo qualcosa in più con un bellissimo gol di Sguera. Col Molfetta invece abbiamo giocato meglio contro la prima in classifica, nonostante un ritardo nella preparazione. Partita di grande personalità, contro una squadra con un obiettivo diverso dal nostro. E’ stato motivo di orgoglio per tutti: staff, dirigenti, società, presidente.
Domenica sfida con la Sudest. Che partita sarà?
Partita molto difficile con una squadra di giocatori di categoria che ha un grande vantaggio: non ha l’assillo della piazza. Locorotondo è una piazza tranquilla dove devi crearti delle motivazioni con una società seria. Noi dobbiamo pensare che non abbiamo fatto nulla e pensare sempre alla partita successiva. Il calendario non ci ha aiutato molto ma ci serve a capire subito in che campionato siamo. La Sudest dopo il 3-0 col Gravina arriverà più arrabbiata ma i ragazzi domenica con l’aiuto del pubblico a cui lancio un appello: Abbiamo bisogno che i tifosi del Barletta siano vicini alla società, alla squadra e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Speriamo di avere una buona cornice di pubblico”
ANTONIO GENCHI
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