La storia ricorda alcuni precedenti negativi per i rossoneri. Come quello storico 3-4 nell’anno della promozione di Marino. De Zerbi era in campo, segnò il primo gol, il Foggia era avanti 2-0 e 3-1, ma al 93′ fini 3-4 per la Fidelis
Foggia-Andria è un derby. Magari non avrà l’importanza di altri derby che si sono riproposti negli ultimi tempi, come quello con il Lecce e con il Bari, anche se in Coppa. Ma Foggia-Andria è pur sempre un derby. Gara importante, per entrambe le squadre, che si sono attestate nelle primissime posizioni della classifica. Addirittura l’Andria è stata anche capolista per una settimana. Gara importante, ma non per tutti.
Mancherà il pubblico di fede andriese, ormai sempre più una costante del nuovo calcio, quello della sicurezza degli stadi a tutti i costi, a patto anche di farne risentire lo spettacolo del pubblico sugli spalti, che poi, è il motivo principale del gioco del calcio.
Il calcio è uno spettacolo, dunque, ma non è aperto al pubblico. Non a tutte le fasce di pubblico.
Situazione rocambolesca. Rocambolesca come quel 3-4 del 27 gennaio 2003. De Zerbi era in campo e il Foggia di Pasquale Marino era pressoché imbattibile. Fu una serata strana, Foggia favorito, ma in notturna non molto fortunato, e fu Lanotte, al 93’ su una punizione quasi innocua, a far calare il buio sullo Zaccheria. Foggia favorito, ma l’Andria fece lo sgambetto ai rossoneri. Non fu la prima volta e neanche l’unica. L’Andria, di sgambetti, ne ha fatti parecchi al Foggia. Come nel 96 nel torneo cadetto, ma quello era un altro Foggia e la Fidelis viveva gli anni, probabilmente, più belli della sua storia. O come nel 2010, quando Rizzi e Sy regalarono la gioia ai propri tifosi e mandarono nell’incubo i rossoneri. Anche quella non fu una bella stagione per il Foggia. Le insidie, per il Foggia, arrivano dal passato, dai precedenti. Ma oggi si vive un’altra storia e quello Zaccheria, domani solo rossonero, dovrà dare una nuova spinta ad una squadra già lanciata verso la vetta.
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