Gara con poche emozioni per i rossoneri. Vittoria sofferta, il Melfi avrebbe meritato il pareggio. Ma al 93′ sale il coro dei 1500 foggiani in terra lucana. “Eccola qua, la capolista”, in attesa della Casertana
Poche emozioni, tutte nel primo tempo peraltro, in Melfi-Foggia. I rossoneri la spuntano di misura al cospetto di un avversario impreciso che, soprattutto nel secondo tempo, avrebbe potuto rovinare la festa del Foggia. Perché alla fine di festa si è trattato, ugualmente, nonostante il gioco non sia stato brillante come al solito, nonostante probabilmente questo sia stato il peggior Foggia della stagione. Ma poco importa quando sei un “habituè” del calcio spettacolo, se una volta tanto giochi male. In fondo, quanti tifosi avrebbero preferito qualche minuto di dominio in meno e la vittoria finale domenica scorsa contro il Benevento?
Primo tempo in cui i rossoneri stringono i tempi per la rete del vantaggio e la trovano al 19esimo con un fraseggio Di Chiara-Agnelli-Arcidiacono, dove sul tiro di quest’ultimo il capitano rossonero è abile a inserirsi e siglare il gol di apertura. Fino a quel momento, e per i successivi 10 minuti, in campo c’era solo il Foggia. In molti hanno pensato di fare un sol boccone dei lucani e così, invece, non è stato. Gol annullato a Soumarè nel finale di frazione e secondo tempo da scolaretto hanno fatto impallidire i tifosi e gli addetti ai lavori. Per certi versi si è rivissuto il film che accompagna il Foggia delle ultime uscite, raggiunto sul pareggio dopo il vantaggio (Benevento) o in palese difficoltà in alcuni tratti della gara (Paganese e Juve Stabia). Per fortuna delle coronarie e dei cuori di chi era sugli spalti del “Valerio” ciò non è avvenuto anche grazie ad un cambio di strategia del tecnico foggiano che, nella difficoltà, non ha esitato a lanciare dentro Lanzaro in luogo di Arcidiacono (ottima gamba e buona intesa con i compagni al suo esordio), aumentando il traffico difensivo dalle parti di Narciso. Ma da quel momento in poi, scelta voluta o non voluta, il Foggia non si è più reso pericoloso fino alla fine (neanche con l’ingresso di Iemmello, alla sua terza esclusione consecutiva), anzi ha seriamente rischiato di “prenderle” in alcune occasioni e al Melfi hanno rimpianto, e non poco, l’assenza di Masini.
Nell’economia di un campionato intero, se vuoi puntare a conquistarlo, devi essere in grado di vincere anche così, quando non giochi proprio la tua migliore partita.
D’altronde, alzi la mano chi dopo il Benevento ha ammesso che avrebbe preferito giocare male e vincere. Beh, ora potete abbassarla.
Fabio Lattuchella
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