Finisce il sogno del Foggia, Pisa in B

Finisce il sogno del Foggia, Pisa in B

Dopo l’1-1 dello Zaccheria i rossoneri salutano la B. Sarà ancora Lega Pro. Gara ad altissima tensione più in campo che sugli spalti. De Zerbi: “Ad alcune condizioni resto, sentirò la società appena lo vorranno”. Gattuso provoca il pubblico foggiano si dal suo arrivo, poi pretende il rispetto che prima non ha dato.

Il Foggia si risveglia dal sogno della Serie B e si ritrova nuovamente in Lega Pro. A far festa è il Pisa, che va tra i cadetti dopo aver pareggiato 1-1 allo Zaccheria. Gara ad altissima tensione in campo con Gattuso che provoca il pubblico rossonero sin dai primi suoi passi sul terreno verde dello Zac. Sbraita contro gli organizzatori per una macchina di cartone con uno slogan pubblicitario, messo nella sua metà campo di allenamento, scalcia una bottiglietta verso il pubblico della tribuna, poi provoca continuamente i tifosi dello stesso settore mentre i suoi ragazzi eseguivano il riscaldamento. Un atteggiamento ostile, subito in “difesa” del tecnico pisano che il pubblico non gradirà neanche durante la gara.

L’inizio della partita è quello atteso. Pisa in difesa e Foggia che prova a fare gioco. Ma l’esito non è quello sperato. Passa tutto il primo tempo e il Foggia colleziona poche palle reti. Agnelli su calcio d’angolo calcia addosso a Bindi, Iemmello trova la stessa risposta del portiere pisano su assist di Vacca al 22esimo, poi al 45esimo colpisce di testa sotto misura, mandando la palla alta, su cross di Chiricò.

Nel frattempo Micale si è sempre fatto trovare pronto su alcune sortite offensive del Pisa, ad opera di Mannini e Cani.

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Inizia la ripresa con le stesse squadre. Al 53esimo Vacca colpisce un palo di testa su cross di Coletti, prima di appostarsi in difesa con l’uscita di De Giosa (entrato Maza). Al 65esimo l’episodio che avrebbe potuto bloccare la partita. Cani è sostituito da Gattuso. Il calciatore albanese esce dal campo con molta calma, Di Chiara lo spintona sollecitandolo ad uscire e beccandosi il “giallo”. Gattuso è nella sua area tecnica e viene colpito da una bottiglietta. Il tecnico del Pisa cade a terra e si accendono gli animi tra le due squadre in campo che vengono alle mani. Scene di calciatori azzuffati in campo, fino all’ingresso di qualche tifoso della curva Sud che, dopo aver sfondato il cancello, prova a farsi giustizia da solo. Gara sospesa per un quarto d’ora. Alla ripresa l’arbitro chiede allo speaker dello stadio di annunciare che al prossimo lancio di oggetti o disordine che sia, ci sarà la conclusione anticipata della contesa. La ripresa della gara dura qualche secondo, perchè alla prima palla fuori la panchina del Pisa non restituisce la sfera al Foggia e si ritorna a contatto. Fuori i due tecnici e qualche giocatore della panchina pisana. L’arbitro ristabilisce la calma così. Il Pisa sfiora il gol in contropiede, Maza ci prova da fermo e con un tiro dalla distanza, ancora Eusepi fallisce un contropiede, poi il neoentrato Floriano regala la gioia allo Zac. Si invola sulla sinistra e viene atterrato in area. Calcio di rigore realizzato da Iemmello. Mancano pochi minuti e lo Zac riprende fiato. Incita a gran voce i suoi. Nei cinque minuti di recupero il Foggia non trova la rete e allo scadere Eusepi realizza l’1-1 in contropiede e manda il Pisa in B. I giocatori nerazzurri scappano giù negli spogliatoi senza festeggiare. I rossoneri, invece, impiegano 20 minuti per abbandonare il terreno di gioco tra pianti e gli applausi di tutto lo stadio.

De Zerbi a fine gara parla già di futuro. “Se ci saranno le condizioni che richiederò ai dirigenti, resterò. Altrimenti andrò via. Io compromessi non ne faccio nemmeno col diavolo. Non saranno condizioni che porteranno vantaggio, di nessun tipo, a me”. Poi sul suo trascorso a Foggia. “In due anni penso che qualcosa l’abbiamo fatta. Se non abbiamo portato la categoria, almeno abbiamo portato uno stadio pazzesco. Questo è anche un rammarico”. Infine il pensiero sul momento attuale: “Sarebbe da stupidi disperdere il patrimonio creato; i giocatori, la tifoseria. Se mi vogliono squadre di serie A è perchè ho trovato una squadra e una società che me lo hanno permesso. Ma se non combaciano i programmi non è detto che si deve per forza restare insieme. Chiederò alla società di migliorare tutta la Foggia calcistica. Io voglio vincere e per vincere non c’è bisogno soltanto della domenica. Ci sono 7 giorni di lavoro. D’altronde anche la società ha dato tutto fino ad ora e mi dispiace anche per loro. Sarei andato più facilmente via se fossimo andati in Serie B. In C mi da fastidio. Ma, ripeto, se non ci sono le condizioni vado via”.

Fabio Lattuchella

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