Comico e osservatore per passione. “Il calcio per me non è un lavoro, è una grande passione. Ma ho grandi progetti”
“Se dovessi scegliere la mia passione preferita, non ci riuscirei. Le amo entrambe”. Antonio Pace, 22 anni, di Apricena, comico di cabaret all’interno del progetto Ridicolab di Santino Caravella e osservatore di calciatore. Entrambi per passione. E si tratta di due grandi passioni per le quali non riesce a stabilire una precedenza, una priorità. “Le amo entrambe e le reputo due hobby. Non penso un giorno di poterle fare per professione”.
Pace collabora come osservatore per due procuratori e un’agenzia, ma senza corso. “Proprio perché lo reputo un hobby, non ho fatto il corso. Per fare l’osservatore non c’è l’obbligo, anche se sarebbe opportuno farlo, ma ci si può ritenere osservatore anche con un contratto di collaborazione o una scrittura privata con un osservatore. Io collaboro con un osservatore del nord, uno delle nostre zone e un’agenzia. Anche senza corso devi capirne di calcio, altrimenti non vai da nessuna parte.”.
Una passione, quella per il calcio, nata sin da bambino, “avevo 8 anni – sostiene Pace – e giocavo già in questo senso. Ho iniziato a Caserta facendo un piccolo corso privato presso un’agenzia, che poi ho lasciato per vari motivi. Nel periodo estivo del 2015 mi ero fermato, ma la passione verso questo hobby era tanta e ad ottobre mi sono rimesso in carreggiata. Mi dà grandi soddisfazioni. Attualmente c’è un calciatore che abbiamo piazzato in una grande squadra estera, anche se si è creata una strana questione, poi altri colpi tra Serie D ed Eccellenza. Con l’agenzia con cui collaboro abbiamo cominciato a lavorare con l’estero e abbiamo avuto numerosi successi, ma nomi non ne posso fare, perché questo è un mondo in cui bisogna stare molto attenti. È un mondo pieni di squali”.
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Una pecca, “a Foggia c’è molto scetticismo, forse per l’età, ho solo 22 anni” e un bel gesto per chiudere questa intervista con Antonio Pace. “Con i ragazzi in Eccellenza, siccome percepiscono un rimborso basso, ho rinunciato al mio compenso per non gravare su loro”.
E infine un progetto e un sogno. “Stiamo preparando la strada per andare a cercare calciatori in uno stato estero, è un progetto abbastanza grande e importante, ma è ancora presto per parlarne. A cose fatte saprete. Il mio sogno? Allenare, ma sempre per diletto. Le aspettative lavorative personali sono diverse e vanno in un altro senso”.
Fabio Lattuchella

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