Rimpianti per entrambe le squadre che alla vigilia del derby speravano di trovarsi in ben altra posizione di classifica. Invece, la situazione è ben diversa con il Lecce dietro di 6 punti dal capolista Foggia e il Taranto in piena lotta per la sopravvivenza. Il successo del Lecce porta a mille pensieri per quello che poteva essere e non è stato, ma niente è perduto: ci sono i play off che, a differenza delle altre volte, potrebbero portare buone nuove in casa salentina. Probabilmente è arrivato il momento di ricompattare l’ambiente. Tutti: tifosi, società, giocatori e tecnico sono ora chiamati a fare un passo indietro rispetto agli ultimi avvenimenti, Un passo da fare tutti insieme se veramente con i fatti si vuole bene alla maglia. Quello che è stato, è stato, accantoniamo momentaneamente il passato e pensiamo positivamente al futuro, per il passaggio in serie B nulla è compromesso. Un’operazione che si può fare conoscendo da tempo l’intelligenza delle parti in causa. Un sogno realizzabile sarebbe quello di interrompere il silenzio stampa e di aprire le porte a tutte le sedute di allenamento sempre nel rispetto reciproco. Solo così si può sperare di lasciare, dopo tante sofferenze, l’inferno della Lega Pro,
E, come ogni lunedì non possiamo, che ospitare in questa rubrica le acute argomentazioni del collega, Vittorio Renna :
“ E, così’, è ritornato, dopo ben ventiquattro anni, quello che nel secolo scorso, dagli anni Venti agli Ottanta ha infiammato numerose generazioni di tifosi delle due città e che tutti gli sportivi della nostra regione e la stampa sportiva hanno sempre definito “il derbyssimo della Puglia”. Grande è stata l’attesa per questo derby “macchiata”, però, dalla stranissima e non comprensibile decisione del prefetto di Lecce di vietare la trasferta ai tifosi jonici; in un secolo di calcio, di sfide infinite tra le due squadre di Lecce e le dieci di Taranto (oltre cento) mai era successa una cosa del genere; è il segno di un cambiamento (in peggio) che amaramente dobbiamo constatare. Peccato !!!
La partita è iniziata con il Lecce che ha presentato le ormai solite e consuete 4-5 novità in formazione (in trentaquattro partite, solo a Foggia è stata schierata la squadra della partita precedente; una sola volta, quindi, in un intero campionato). Il Taranto ancora una volta ha dovuto rinunciare a ben cinque titolari (Maurantonio, Stendardo, Altobello, Emmauso e Som). E non può una squadra già debole di suo che debba poi non poter schierare in una importante partita il 50% dei suoi più bravi titolari. Il campo ha, quindi, evidenziato, la notevole differenza tecnica delle due squadre. I giallorossi, dopo una prima fase di studio, si sono portati con più decisione in avanti e in tre minuti, dal 24’ al 27’, hanno chiuso la “pratica derby”. Nella ripresa si è notata la voglia e la volontà del Taranto di cercare di riaprire la partita e pur giocando bene ha trovato grosse difficoltà in fase realizzativa, ma nel complesso la seconda parte della gara ha fatto vedere che se la squadra rossoblù recupera gli assenti del derby può e deve sperare nella salvezza. Per quanto riguarda il primo gol del Lecce mi si permetta un’amara considerazione. Tra i giallorossi c’è il bravo Sasà Caturano che fino ad oggi ha condotto in testa la classifica dei cannonieri e cosa succede nel derby? Sul dischetto si presenta Lepore (ottima la realizzazione), ma il rigore, secondo il nostro modesto parere, doveva essere calciato dal bomber Caturano. Vedi il Foggia che ieri ha fatto tirare il rigore a Mazzeo il quale ora si è portato al primo posto. Ma possibile che accadano questi errori? Non poteva partire dalla panchina un ordine? Non poteva il Lepore dare il pallone a Caturano? C’è un buon rapporto tra i giocatori? Così facendo si spiana la strada al bomber rossonero. Peccato, perché nella storia del Lecce solo cinque giocatori (Pavesi (Aurelio de Marco), Anselmo Bislenghi, Livio Noè, Carlo Giovanni Ferrari e Gaetano Montenegro, quarant’anni fà) hanno avuto il piacere di vedere il proprio nome al primo posto della speciale classifica; Caturano doveva essere il sesto, ma la squadra non lo aiuta e i compagni non gli danno una mano. Se poi Caturano non è arrivato ad almeno 25 reti lo si deve ad alcuni motivi che alla fine del campionato cercheremo di capire. Il derby, quindi, si è chiuso per il Lecce con la sua 21esima vittoria della stagione, con il secondo posto in questo campionato (è la nona volta che accade nella stroria degli ottantacinque campionati del Lecce); anche nel campionato di serie C 1961\62 la classifica vide il Foggia al primo posto davanti al Lecce secondo.
Allora campionato finito per il Lecce? Ovviamente si. Rimane l’ultima speranza legata ai benedetti (o maledetti) play-off. Potrebbe vincerli? Riteniamo che se il tecnico dovesse apportare qualche leggera modifica (ma non l’ha mai fatta in campionato) potrebbe sperare nel “colpaccio”. Il reparto difensivo, tranne qualche dubbio sui due esterni, è ormai collaudato, nella zona centrale del campo il mister ha ben nove buoni centrocampisti; trovare i migliori quattro è soltanto un gioco da ragazzi, in attacco poiché non ci sono partite che si possono pareggiare, ma vincerle a tutti i costi, allora la migliore soluzione sarebbe quella di schierare due punte vere nei pressi dell’area di rigore. Qualcuno, a questo punto, si chiederà …… ma si dovrebbe cambiare modulo di gioco? Riteniamo di sì perché un bel 4-4-2 o, ancora meglio, un 3-5-2 darebbe certamente molte più garanzie del 4-3-3 utilizzato in tutto campionato. Ma l’allenatore giallorosso tenterà di fare questo? Ne dubitiamo molto. Non ci resta che aspettare questa appendice del campionato e sperare ……. sperare ….. sperare”. (Vittorio Renna)
Mimmo De Gregorio
Foto : Salento Giallorosso 1908 – Centro di Coordinamento
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