Con la rimonta nel destino. Michele Cazzarò sembra essere ormai abituato a quest’obiettivo: in due stagioni sulla panchina del Taranto, il tecnico dei rossoblu è sempre stato costretto ad inseguire. Un bersaglio che, di certo, non è mai stato quello primario per l’allenatore tarantino, ma solo una necessità, occorsa in seguito a false partenze o a clamorosi tonfi della propria squadra.
Due anni fa, in data odierna, il primo esonero della carriera da tecnico del Taranto per Cazzarò, che sarà poi richiamato nel gennaio del 2016, fino alla fine della stagione: la promozione dei rossoblu in Lega Pro, giunta tramite ripescaggio, è anche (e soprattutto) merito dell’ex giocatore ionico, che ha trascinato la propria squadra fino ai play-off (dai quali ci fu l’eliminazione per mano del Fondi).
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Dopo due stagioni di Serie D trascorse ad inseguire invano (salvo, appunto, per la qualificazione ai play-off) Andria prima e Virtus Francavilla poi, il Taranto di Michele Cazzarò trova sulla propria strada una nuova e spietata antagonista: il Potenza; che ha messo a segno il record di media punti a partita (2.81, nessuno come i potentini dalla Serie A alla Serie D) e viaggia spedita al ritmo di tante reti realizzate (37) e pochissime subite (5) in undici partite.
Insomma, un nuovo e più tosto avversario (ma non l’unico del girone) contro il quale combattere per conquistare la Serie C. L’inedito ruolino di marcia di Cazzarò non promette male: sei vittorie in otto partite, con due sconfitte giunte in un momento “no” della squadra, quando il tecnico non aveva ancora trovato la quadratura della compagine, che nelle ultime cinque gare ha fatto bottino pieno.
Prossima fermata: Canosa di Puglia, per la sfida al Molfetta. Con l’auspicio, del tecnico, che non si verifichi una battuta d’arresto, bensì una spinta per raggiungere i piani alti della classifica, con un occhio ai risultati delle squadre sul podio e la rimonta nel destino…di Michele Cazzarò e del Taranto.
Alessandro Mazzarino
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