È la Team Altamura la prima squadra di serie D che prende carta e penna ed invia al presidente della Regione Michele Emiliano una richiesta chiara ed esplicita: riportare i tifosi allo stadio. Lo fa prima con un post pubblico sui social a cui subito sono seguite a ruota le adesioni di altre società dello stesso girone H, come la Fbc Gravina, tutte accomunate dalla stessa necessità. Avere un numero minimo di supporter che la domenica spronino i loro beniamini e siano anche piccala panacea per i bilanci, che senza pubblico si tradurrebbe in ima perdita ingente del fatturato annuo.
lui Team Altamura chiama a raccolta, come si legge nella nota, «…tutte le altre società, che si conduca una battaglia comune per far tornare la gente allo stadio, nel pieno rispetto delle normative anti-covid».
Tutto nasce dall’incontro tenutosi con il presidente del comitato regionale Puglia Lnd, Vito ‘Fisci, che ha ribadito che è a discrezione dei presidenti di regione aprire o meno gli stadi al pubblico, cosi come deciderne il numero. Certo non aiuta quello successo in questi giorni in serie A, dove la preoccupazione è tanta, ma come sottolinea il ds Massimo Martell i: «In altre regioni, come il Molise, le ordinanze sono state fatte. Il protocollo è molto rigido o prevede posti numerati, distanzia mento, obbligo di mascherina e di misurazione della temperatura. Percorsi obbligati. Tutte prevenzioni che come società possiamo garantire per la sicurezza dei nostri tifosi. Ci sembra strano permettere di poter andare in luoghi chiusi come i locali pubblici, e non autorizzare i luoghi aperti dove sarebbe più normale permettere la presenza di persone. Senza pubblico per le società significa meno introiti, meno sponsor, e se si aggiunge il non aver avuto nessun aiuto, si capisce il perché della nostra battaglia. Spero vengano anche analizzate le situazion i stadio per stadio, perché chi ne possiede uno idoneo, come Altamura. Taranto. Andria solo per citarne alcuni, possa avere un numero di presenze concordato, magari diverso da chi ne ha uno obsoleto e non ammodernato, che dovranno accontentarsi magari di un numero inferiore, ma cosi almeno si riparte tutti».
La prima a rispondere all’appello, rincarando la dose, è stata la Fbc. «Non dobbiamo dimenticare – ribadisce il diggì Pino Costanliello – che il calcio dilettantistico e la sua economia sono basati esclusivamente sulla presenza del tifoso. Senza pubblico rimerò sistema è insostenibile. Come non possiamo dimenticare che il nostro gioco vive sull’aspetto emozionale del tifo. Se ri si disaffeziona sarà difficile poi riportare in futuro le persone allo stadio. Capisco che le priorità sono altre e che il calcio minore non lo è, ma lasciarci in questa situazione di stallo è preoccupante. Oggi la Fbc è al palo con le sponsorizzazioni. Non ci sono sponsor perché non c’è presenza la campo. Con gli introiti dei soci copriamo il 40-50% delle spese, ma senza sponsor e tifosi a fine anno mancheranno all’appello vitali introiti. È già un miracolo che i soci, anche loro alle prese con le difficoltà economiche del momento, sono riusciti ancora ad investire nel calcio, ma qui si rischia che già a dicembre non si riuscirà a far fronte agli impegni economici, e la questione riguarda Finterò movimento dilettantistico. Non è esagerazione la mia. ma senza pubblico siamo prossimi alla morte, sportivamente parlando. Chiediamo allora a Lega ed Enti di fare immediatamente chiarezza e di darci risposte rapidamente. Ringraziamo gli amici della Team Altamura per questa iniziativa che noi sposiamo appieno e speriamo sia presto raccolta anche dalle altre società che ho già sentito e che stanno vivendo lo stesso nostro dramma».