Il Casarano formato-trasferta (ancora) non convince: il campanello d’allarme era già suonato a fonici, ma il successo di Gravina aveva cancellato quel nefasto 2-2 maturato in terra campana e. di riflesso, proiettato i rossazzurn in vetta alla graduatoria. I fantasmi, tuttavia. si sono nuovamente materializzati nel sentito derby di Nardò, laddove la prestazione sfoderata da Bruno e compagni non è stata sufficiente non soltanto per sincere, ma neppure per portare via dal Giovanni Paolo II almeno un punto e conservare l’imbattibilità. Il big-match contro il Taranto divinità inevitabilmente. l’occasione del pronto riscatto: il primo posto, a oggi distante sei punti, resta a portata di mano, ma serve una sterzata netta che garantisca continuità.
Categorico Feola nel post-Nardò: oltre ad assumersi la responsabilità della sconfitta, il tecnico rassazzuiro ha chiaramente rimarcato come le qualità tecniche non siano sufficienti per centrare grandi traguardi e, soprattutto, l’importanza di cambiare immediatamente registro per non rischiale «di non andare da nessuna pane».
Il primo accorgimento in vista dd derby contro il Taranto dovrebbe essere di natura tattica: per la prima volta in stagione, infatti, Feola ha impiegato il 4-2-3-1, suo marchio di fabbrica nella recente esperienza di Cerignola e che sembrava dover essere il perno tattico anche a Casarano.
Così prima di Nardò non è stato: in fase offensiva, infatti, si tratta a tutti gli effetti di un 4-2-4 capace di esaltare le caraneristiche degli elementi d’attacco, ma al contempo che rischia di mandare in affanno la zona nevralgica, si fa sempre più concreta, perciò, l’ipotesi di un ritomo al 4-3-3 che, sia in Tim Cup che in campionato, ha regalato grosse soddisfazioni: fondamentale, al di là di un tridente d’attacco di assoluta qualità, poter disporre di un centrocampo rinforzato, oltre che dal metronomo Bruno, da due atleti under rapidi soprattutto nella visione di gioco (il più delle volte Tascone e Atteo).