Parla Tiago Fernandes, che lo allenò allo Sporting Lisbona: “Era svogliato e lo presi sotto la mia ala. Con la Juve in Youth League fu devastante. Per lui ho ricevuto i complimenti anche da Nedved”
Quando gli chiedi di Leao tira fuori subito una cartolina. Due parole chiave : “Passaporto, Sud Africa”. Confluite in concetti diversi, nervosismo e ansia, perché Tiago Fernandes lo conosce meglio di tutti. L’ha allenato allo Sporting Lisbona e l’ha ospitato pure a casa sua: “Il club voleva liberarsene. Era poco aggressivo, svogliato, così lo presi sotto la mia ala”. Pregi e difetti. Manifestati in una giornata in aeroporto: “Eravamo al check in, pronti per andare a Cape Town in tournée, ma al momento dell’imbarco Leao si accorge di aver dimenticato il passaporto. Noi increduli. Avrei voluto tirargli due schiaffi”. Com’è finita? “È rimasto un giorno lì da solo!”. Ora Rafael è cresciuto e sfida ancora la Juve, a…