Prisciandaro a TC: “Emergere al Sud è difficile per un giovane. Finora ho visto tanti giovani, il fenomeno NO”

Prisciandaro a TC: “Emergere al Sud è difficile per un giovane. Finora ho visto tanti giovani, il fenomeno NO”

 Gioacchino Prisciandaro, indimenticato bomber barese di – quasi – tutte le categorie, e con le più svariate maglie addosso, è stato intervistato da TuttoCampo.it. Ecco i passaggi più interessanti che abbiamo ripreso.

Il calcio per me è stato tutto. Se sono la persona che sono lo devo a questo sport. Adesso mi permette di avere una scuola calcio di aver conosciuto gente in tutta Italia. Il pallone mi ha dato tutto”, ammette subito Priscindaro.

Purtroppo i ragazzi oggi non sono più quelli di prima, come la mia generazione o altre – ammette –. Sono dodici anni che ho una scuola calcio, ho visto tanti buoni giocatori ma il fenomeno ancora no

Purtroppo adesso i giocatori professionisti scendono nei dilettanti. Gli under poi sono più cercati nei dilettanti. Nei professionisti vanno ragazzi di 15 – 16 anni per quanto riguarda le prime squadre ci credono poco”.

Sul suo presente. “Adesso mi dedico solo alla scuola calcio e faccio il selezionatore dell’Under 17 del comitato regionale della Puglia, il resto è stato solo transitorio. Per il libro io ho solo raccontato la mia storia calcistica e privata poi ci ha pensato Mimmo Ciotta a scrivere tutto”.

E’ difficile per un giovane al Sud emergere, perché mancano le strutture, mancano i campi, su un solo terreno di gioco ci giocano tante squadre. Giocano tre – quattro partite su un campo”, ricorda Prisciandaro sulla realtùà del meridione.

Purtroppo per questa pandemia molte squadre fanno fatica, tamponi ogni 48 ore sono un problema – conclude -. Se la FIGC non sovvenziona vedremo sempre meno squadre iscritte ai campionati”.

RenatoChieppa

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