Un incidente stradale nella notte stroncò a 22 anni la vita del talentuoso attaccante, idolo della curva
Nel ripercorrere le tracce di una vita che è durata poco – è durata niente – prende forma nella memoria Federico Pisani, questo ragazzo piccolo, mingherlino, un Piccolo Principe in cerca delle sue stelle, uno e settanta in punta di piedi, 66 chili stesi ad asciugare al sole della gioventù, con il taglio di capelli anni 90 e una maglia dell’Atalanta troppo larga, che ci si balla dentro e i polsini delle maniche bisogna arrotolarli un paio di volte, per non rimanerci impigliati. Adesso sta correndo sulla fascia, intuisce con la coda dell’occhio un lancio lungo, stoppa il pallone – in corsa lo stoppa – ed è una carezza. Adesso invece sbuca dal nulla – da quella giungla che è l’area di rigore prima di un corner – e fa gol di testa, un gol che è uno sberleffo, in fondo anche il suo modo di intendere il calcio lo è: più di ogni altra…