Erling Haaland di gol – la prima volta in Champions – ne fece tre. Settembre 2019, Salisburgo-Genk 6-2. Tre volte il suo nome nel tabellino marcatori, tre bandierine piantate su un Risiko che da allora si allargò a dismisura. Una macchina da guerra, il Giovane Haaland aveva compiuto da nemmeno due mesi diciannove anni. Tripletta consumata nei primi 45 minuti: record nella storia della Champions. Il primo gol lo segnò dopo 105 secondi. Cioè: fischio dell’arbitro, gol. Quello che esulta è lui. Della serie: aprite la gabbia, il leone ha fame. Aveva cominciato sull’onda il campionato austriaco, segnando 11 gol nelle prime 7 partite. Haaland era già circondato da una certa fama. Quell’estate al Mondiale Under 20 con la Norvegia aveva segnato 9 gol (!) all’Honduras. La partita era finita 12-0, il portiere Garcia era uscito dal campo piangendo. Di altra caratura – rispetto ad Haaland – è di sicuro Sébastien Haller, ma il record dei gol al debutto in Champions è suo….