Giuseppe Scienza, allenatore del Monopoli, intervenuto ai microfoni di RaiSport, ha dichiarato: “Sembra che la soluzione dei problemi in Italia sia togliere gli stipendi al mondo del calcio. Io credo che tante squadre, come la nostra, siano andate incontro ai club, per salvaguardare il futuro del nostro mondo. Ci toglieremo tutto quello che ci sarà da togliere nella dignità più totale. Ma non credo sia questo il vero problema. Abbiamo bisogno di soluzioni, di capire se il progetto di cassa integrazione possa garantire ha chi ha gli stipendi bassi un salario dignitoso. Sono mesi che si parla di cose del genere e non ci sono risposte. A me disturba molto quando mi sento dire che il calcio è l’ultima cosa alla quale bisogna pensare. La salute va sicuramente messa in primo piano, ma la maggior parte dei miei giocatori guadagnano il minimo o poco più. Parliamo di venti o trentamila euro l’anno, di sicuro non si possono definire dei facoltosi. Bisogna salvaguardare questi aspetti, c’è gente che mantiene le famiglie, penso ai magazzinieri e a tutte le attività collaterali legate al calcio. Bisogna che in qualche modo si provi a ripartire, giustamente rispettando i protocolli. Fabio Capello ha giustamente detto che il calcio può servire alla gente come sfogo. Ricevo tanti messaggi da appassionati che mi dicono che manca loro l’allenamento della settimana, l’attesa della partita, la conferenza di presentazione. La gente ha bisogno dello sport, non il calcio, ma lo sport in generale. Bisogna trovare delle soluzioni. Di chiacchiere ne sono state fatte molte, ma di soluzioni ne ho viste poche”.
“Ripartire e concludere il campionato mi sembra piuttosto difficile se non impossibile, tra l’altro a noi mancano 8 partite ma negli altri due giorni molte di più. Però con tutti i criteri di sicurezza possibili il discorso playoff secondo me può essere affrontato. Bisogna provare a dare un senso alla stagione. Giocarsela tramite sorteggio sarebbe un affronto a tutti noi che facciamo del calcio il nostro lavoro principale. Dei playoff che magari non contemplassero dalla seconda alla decima, cosa che credo sia comprensibile a tutti, sia una soluzione da provare a fare”.
“Per quanto riguarda le promozioni, il B è decisamente aperto, mentre l’A e il C sono più decisi. Si potrebbe dire che le prime tre vadano in Serie B ma questo sicuramente lascerà scontento qualcuno e questo accadrà per ogni decisione presa. Per questo io propongo dei playoff, nel momento in cui si stabilisce una prima in classifica”.