Danilo Pagni ha già le idee chiare. Per il nuovo DS arrivare a Taranto in piena contestazione non è un problema, il programma che verrà portato avanti punta proprio a ritrovare il feeling perso con la tifoseria. La carica del dirigente calabrese è alta, il quadro della situazione chiaro: occorre ricostruire una base tecnica, ma prima di ciò ristabilire tranquillità e compattezza all’ambiente.
Pagni ha rilasciato dichiarazioni in proposito, affermando che sarà proprio la compattezza una delle armi vincenti di questo Taranto, dove allenatore e squadra saranno blindati e protetti dalle pressioni esterne. A proposito dell’identikit dell’allenatore, Pagni punta su un profilo di autorevolezza. Il nuovo tecnico dovrà guidare i suoi ragazzi facendo valere qualità tecniche ma anche di personalità e di carattere. I nomi che sono circolati negli ultimi giorni, e che sembrano i più acreditati, sono quelli di Rigoli e Orlandi, anche se non è mai tramontata l’idea di Calabro. Nonostante le decise smentite di tutti gli interessati, nel gioco delle parti, dovrebbe essere proprio uno di questi tecnici il più accreditato a sedere sulla panchina dei rossoblù.
L’ex DS del Gallipoli conosce bene l’ambiente di Taranto, anche nei suoi momenti più accesi e sa che l’unica ricetta, a tutte le latitudini, è quella della vittoria. Anche la rosa del Taranto della prossima stagione sarà un mix di esperienza, personalità, giovani di valore e qualche scommessa: Pagni non è nuovo nel rivalutare giocatori o nello scovare talenti e punterà proprio su questo per dare identità alla rosa degli jonici.
Nel frattempo la società, nella persona del presidente Massimo Giove, cerca di stemperare alcune tensioni, come nel caso dei rapporti con la APS Taras: la richiesta di ottenere a titolo gratuito l’attuale logo del Taranto con la promessa e l’impegno di non cambiarlo fin quando ci sarà lui al timone della società, può essere un primo passo verso il riavvicinamento con una parte importante della rappresentanza della tifoseria. Piccoli passi che, nella bufera della contestazione, possono essere un segnale importante di distensione.