Con un comunicato circolato nella serata di ieri, Maria Assunta Pintus aveva annunciato la volontà di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto del Foggia, subordinata ad una previa due diligence. Questa la nota della Pintus: “considerato che il contratto preliminare inviato al signor Felleca nella prima mattinata di domenica 17 gennaio, che peraltro includeva integralmente termini dell’offerta ricevuta dal gruppo Di Silvio, oltre alle ulteriori pretese economiche proposte allo stesso Felleca, non ha avuto definitivo positivo riscontro da parte sua, per evitare il continuo strumentale gioco di parole, comunico che domani mattina verrà formalizzato il mero esercizio di prelazione per l’acquisizione delle quote di Felleca, condizionato previa due diligence“.
Immediata la replica del legale del presidente del Foggia, Roberto Felleca, riportata da Telefoggia: “la proposta che Pintus ha fatto pervenire attraverso il suo legale al legale di Felleca non conteneva gli stessi termini rispetto all’accordo con Di Silvio, in quanto non rispettava gli stessi termini e condizioni, né includeva alcuna pretesa economica di Felleca perché non era stata preventivamente discussa o concordata- l’esercizio del diritto di prelazione non può essere condizionato a nulla (neppure alla due diligence), o viene esercitato o non viene esercitato- se Pintus non formalizza l’esercizio del diritto di prelazione in modo definitivo e non condizionato entro i termini previsti dallo statuto e replicando le medesime condizioni dell’accordo con Di Silvio, Felleca è libero di vendere a Di Silvio subito dopo lo scadere del termine“.
Intanto l’a.d. Davide Pelusi è pronto a cedere il suo 20%, pare a Vincenzo Marocchino, imprenditore capo della Virtus Group. Almeno una certezza in questa bagarre societaria.