Dalla solidità difensiva alla crescita dei giovani, dalla mancanza di continuità all’assenza di un vero leader: la Juve sa da cosa deve ripartire e cosa eliminare per puntare a una stagione di soddisfazioni
Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà bene che la Juve parta con elmo scudo e corazza. Il 2021 si è chiuso infatti con una rimonta culminata nella conquista del quinto posto, ma anche con la positività di Pinsoglio e Arthur e l’inatteso invito del Barcellona a Morata, mentre il 2022 è iniziato con il contagio di Chiellini e la prospettiva, già nota, di un calendario impervio per densità e grado di difficoltà dei match in programma. Insomma, è ora di passare dai brindisi alle istruzioni per l’uso di un 2022 che si prospetta come un anno fondamentale per il presente e il futuro a medio e lungo termine della Signora.
E, come da tradizione, è giunto pure il momento di fare ordine, ammucchiando da una parte le cose da tenere e quelle da buttare, in vista del nuovo…