Oltre al terzino dell’Arsenal, ecco il centrocampista già allenato
da José al Tottenham. Friedkin è al lavoro e punta a fare meglio di Pallotta
Il peso della storia, il peso dei debiti, il peso del presente. A poco più di un anno e mezzo dalla terza rivoluzione americana, la Roma sembra avere ali robuste per sopportare le tre zavorre che deve sostenere. Non nascondiamolo: sono tanti i tifosi giallorossi che nel 2011, quando cominciò il nuovo corso a stelle e strisce, immaginavano l’inizio di un’era di leopardiane “magnifiche sorti e progressive”. Invece non è andata così. Di trofei non ne sono stati vinti e quindi, al momento, l’ultima gioia romanista resta ancora ferma all’Anno di Grazia 2008, quando al vertice della società c’era la romanissima famiglia Sensi. Dopo Tom DiBenedetto e James Pallotta, tocca a Dan Friedkin confrontarsi con una realtà che offre ancora scorie economico-finanziarie del recente passato, così come la lotta quotidiana a quel nemico…