Alla scoperta del “nuovo” talento ofantino
Pensi al numero dieci nel calcio e ti vengono in mente i vari Messi, Baggio, Del Piero e Ronaldo. I dieci nel calcio sono merce pregiata, l’essenza del gioco. Lo sa bene Roberto Morra, classe 96, centrocampista centrale, che da sempre ha portato la dieci sulle spalle. Ok, l’accostamento può sembrare azzardato, ma Roberto è un 10 atipico a cui l’ambizione, il talento, la personalità e l’estrosità di certo non mancano. Non è un bomber, alla Messi per intenderci, né un fantasista (come Baggio), ma un play messo lì davanti la difesa a distribuire palloni. Uno alla Pirlo, insomma, suo idolo indiscusso sin da bambino. Quel Pirlo che ha anche indossato la numero dieci ai tempi del Brescia, nato trequartista e reinventato regista. Passate la palla a Roberto e lui inventerà qualcosa, dicevano i suoi mister. E’ cresciuto nello Sportmania, per poi trasferirsi a Barletta, nell’Athena Calcio, e consacrarsi con la maglia Audace nelle stagioni 2011-2012 e 2012-2013, quest’ultima con mister Crudele in panchina. Anni d’oro, in cui, insieme ai vari Capocefalo, Monopoli, Russo e Ardito è arrivata la palma di campioni della Puglia, vincendo 2-1 la finale contro San Cesario Lecce. “Sono stati – dichiara Morra – degli anni fantastici. Eravamo un gruppo davvero forte. Ringrazio mister Crudele per avermi trasmesso tanta serenità e la giusta tranquillità per giocare a calcio. E’ stato fondamentale per la mia crescita. Ha un cuore d’oro e continuiamo a sentirmi tutt’ora”. E’ stato il faro della squadra. Gli piace avere la palla tra i piedi, inventare e disegnare calcio. Caratteristiche che agli addetti ai lavori non passano inosservate, tanto che il responsabile del settore giovanile dell’Aquila, Antonio Obbedio, durante la partita contro Poggio degli Ulivi, nota Roberto, lo chiama e gli chiede subito di trasferirsi e raggiungere la sua squadra. Morra non ci pensa due volte, lascia tutto e tutti e si presenta all’Aquila per accettare l’offerta. Gioca due stagioni con la Berretti Nazionale segnando 8 gol (6 lo scorso anno). Schierato nei tre di centrocampo, continua all’Aquila a dispensare palloni per i compagni. Così, anche il mister della Nazionale italiana Lega Pro, Valerio Bertotto (ex Udinese in serie A), decide di convocarlo e affidargli le chiavi del centrocampo. “Passare quattro giorni a Cremona, in Nazionale, è stata una delle esperienze più belle che abbia fatto. Non mancava davvero nulla”. Giorni fa, Morra ha firmato il suo primo contratto professionistico. Dovrà guadagnarsi la Lega Pro e la permanenza in rosa in questo ritiro estivo. Di certo, Roberto sta vivendo e tastando il suo sogno: “Vorrei diventare un calciatore professionista e giocare in serie A, magari con la maglia della Juve visto che Pirlo è appena andato via…”. Ride e scherza. Si concede qualche battuta, è tanto determinato quanto ambizioso. Non è scaramantico (un’altra atipicità nel calcio di oggi) e non rimpiange nessuna scelta passata. Sogna in grande Roberto: in prospettiva, in virtù della sua intelligenza tattica messa a disposizione della squadra può diventare un talento. Intanto si appresta a cominciare una nuova stagione. Con la dieci sulle spalle, ovviamente.
Fabio Trallo
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